di Luana Spernanzoni, presidente Arga Marche
Dalle vette del Carpegna ai Monti della Laga, i cieli delle Marche sono il palcoscenico della regina del cielo. È lì che le aquile trovano terrazzi su pareti rocciose inaccessibili e prede nei pascoli d’alta quota e pianure poco abitate. Da metà ottobre sarà possibile vederle in diretta in sale multimediali installate nella sede della Riserva del Furlo e nella “Geoteca” del Comune di Carpegna, nel cuore del Parco Sasso Simone e Simoncello. Qui il fiume creato dalla forza erosiva del fiume Candigliano, affluente del Metauro, è dal 1922 una diga che ne ha ridotto di molto la furia dell’impetuoso corso d’acqua, ora placido lago. Nel percorso ancora le antichissime gallerie scavate dai romani.
La Gola del Furlo si trova in provincia di Pesaro-Urbino nel territorio dei comuni di Fermignano, Fossombrone, Cagli e Acqualagna. Dal 2001 è “Riserva Naturale Statale”, beneficia quindi di tutele particolari, se ne riconosce il valore ambientale e naturalistico come il progetto del GAL Montefeltro “Piano prodotti dell’area GAL e realizzazione di un prodotto pilota”, finanziato dalla Regione Marche.
In questi luoghi le aquile nidificano da sempre, sono le signore del luogo e volteggiano maestose, delle circa 600-700 coppie in tutta Italia qui trovano un habitat confacente e un territorio esteso. “Sono quattro coppie nella provincia di Pesaro Urbino: una coppia sul monte Petrano, una al Furlo, una sul monte Catria e una sul monte Nerone. I genitori, ad eccezione della coppia che vive sul Catria che non ha portato a termine la nidificazione, hanno avuto un piccolo” ci riferisce Maurizio Saltarelli appassionato ornitologo che incontriamo presso la sede-museo della Riserva. Luogo di divulgazione e scienza, la Riserva risulta molto utile didatticamente e per avere informazioni sull’ambiente naturale del territorio. Ce ne accorgiamo ascoltando le parole di Saltarelli, “il monitoraggio delle aquile è importante perché servono dati, informazioni sulla variabilità, sulle eccezioni che pur si verificano, su eventuali perdite di esemplari, sulla variabilità…” prosegue Saltarelli, “un progetto che oggi ha dati scientifici e informazioni”.
Ora Maurizio fa parte dei “Birders del Furlo”, l’associazione no profit che opera nella Riserva Statale della Gola del Furlo e svolge la sua attività gratuitamente, migliaia di ore di appostamenti gli consentono di realizzare video e fare foto preziose che immortalano animali rari. Quasi tutti i giorni sono a disposizione degli escursionisti e dei curiosi. Spiegano la vita di coppia, le aquile sono fedeli per tutta la vita; il corteggiamento, danza tra le più elaborate di tutto il regno animale. Riprendendo il cammino verso Serra Sant’Abbondio, dietro una curva ci appare il Monastero di Fonte Avellana, un luogo affascinante intriso di arte e storia. Dalla sua grandezza e maestosità capiamo che il Monastero un tempo era luogo molto abitato e frequentato nel cuore incontaminato e selvaggio del massiccio del monte Catria a 700 metri sul livello del mare, la più alta cima della Provincia di Pesaro e Urbino. Le origini del Monastero si collocano alla fine del X secolo, intorno al 980, quando San Romualdo e alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle di un eremo che nel corso dei secoli diventerà l’attuale Monastero. Qui al Monastero l’atmosfera è intrisa di misticismo. Sebbene non sia abitato come un tempo, anzi sono pochissimi gli avventori, si respira un’atmosfera particolare, silenziosa, di fede.
Anche qui c’è un GAL “illuminato”; il Gruppo di Azione Locale “Flaminia Cesano” sta sviluppando un modello di turismo innovativo per far conoscere e potenziare il Monastero. È il recupero della Sala del Capitolo di Santa Croce di Fonte Avellana. Il progetto ha una modernità inconsueta per il luogo, vede applicato il video mapping di Luca Petruzzelli a riempire le parti mancanti degli affreschi. Nasce un racconto contemporaneo e attuale che incanta e lega storia, arte, spiritualità e natura.
Oggi, i “Birders del Furlo”, un’associazione no profit di appassionati guidata da Maurizio Saltarelli, quasi tutti i giorni sono a disposizione degli escursionisti e dei curiosi. Spiegano la vita di coppia, le aquile sono fedeli per tutta la vita; il corteggiamento, danza tra le più elaborate di tutto il regno animale, lo spettacolare rito nuziale in volo, la costruzione del nido e le amorose cure parentali. Le loro migliaia di ore di appostamenti stanno dando un prezioso contributo scientifico sulla ricca avifauna della Gola.
























