La zona del porto di Beirut dopo la tremenda esplosione del 2020
di Roberto Zalambani, Presidente UNAGA
Una bella, grande rivista (anche nel formato) che aiuta a riflettere sulla sostenibilità attraverso esempi virtuosi in giro per il mondo.
E’ giunto in questi giorni agli abbonati e negli scaffali di 64 librerie di varie regioni italiane il numero 134. Si tratta del magazine “Bioarchitettura”, ed è edito dall’omonima Fondazione, con un sottotitolo che ne rivela la missione, abitare la terra. La dirige la collega giornalista, associata ARGAV e UNAGA, Wittfrida Mitterer che, dalla redazione di Bolzano, spazia alla ricerca di progetti innovativi, proposti e soprattutto realizzati, come piccolo segno di speranza affinchè l’uomo si decida finalmente a fare pace con se stesso e con la natura.
La rinascita del centro di Beirut con l’area archeologica romana
L’articolo scelto come editoriale è di Lamberto Iezzi e riprende una relazione tenuta dal Presidente di “Prometeo in Venezia – Centro di ricerca e innovazione” al convegno internazionale “Nature in mind” tenutosi a Roma nel maggio scorso. Seguono un’intervista al neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e una serie di reportage dalla Norvegia alle Alpi austriache, dal cimitero napoleonico di Civita d’Antino in Abruzzo alle “coesistenze ibride” in Sardegna per la transizione ecologica. La direttrice traccia il positivo bilancio della 17a edizione della Fiera Klimahouse svoltasi a Bolzano nel maggio scorso e dell’interesse suscitato dal contributo di Bioarchitettura attraverso la mostra “Costruire ecologico e CO2 free in Alto Adige” con presentazione di esperienze di difesa dell’ambiente e valorizzazione del territorio.
Di grande interesse il reportage di Salvatore Festa “La rinascita del porto di Beirut: rigenerare la bellezza di una città cosmopolita e martoriata”. Come non vederci un motivo di speranza per quando finirà la terribile guerra in corso ai confini dell’Europa?
Share the post "WITTFRIDA MITTERER DIRIGE LA PRESTIGIOSA RIVISTA DI BIOARCHITETTURA. I REPORTAGE DELL’ULTIMO NUMERO"
Lars Frederick Thalbitzer, Presidente dell’Associazione danese dei giornalisti agricoli
di Lisa Bellocchi, Presidente di ENAJ
Questa è una storia di grande tenacia, con l’happy end da favola. E’ la storia dell’Associazione Danese dei giornalisti agricoli, che nel 2016 decise di candidarsi ad ospitare il congresso mondiale di IFAJ (la Federazione mondiale dei giornalisti agricoli). Nel 2018 la decisione fu ufficializzata durante il congresso in Olanda. Per l’anno successivo era già pianificato il congresso negli Stati Uniti e la Danimarca avrebbe dovuto essere protagonista nel 2020. Ma ci si mise il Covid, che costrinse ad un primo congresso online. Causa Coronavirus, congresso solo virtuale anche nel 2021. Poi finalmente si è potuto ricominciare a viaggiare, e l’estate 2022 ha permesso di celebrare il congresso mondiale in presenza. Sede ufficiale, il centro congressi di Vingsted; aeroporto più vicino, quello di Billund, la città natale dei famosi mattoncini Lego. A seguire i lavori del congresso, circa 200 giornalisti specializzati dai 5 continenti (purtroppo, pochissimi dall’Africa). Ottima organizzazione, esperienze in campo interessanti, buone occasioni di networking tra colleghi. Anche il meteo ha dato una mano, regalando ai presenti giornate di sole con clima piacevolissimo: quasi fresco, per chi arrivava da un’Italia già torrida.
Lars Frederik Thalbitzer, Presidente della Danske Fødevare- og Landbrugsjournalister, verso la fine del congresso si prende 5 minuti di libertà e mi racconta come hanno proceduto per arrivare al soddisfacente risultato. Primo problema, trovare gli sponsor; secondo, decidere chi fa cosa. Così è nato un Comitato organizzatore di 3 persone. Questa specie di troika è stato punto di riferimento per tutti i colleghi coinvolti; una task force speciale ha curato la comunicazione del congresso direttamente e tramite i social di IFAJ.
Foto di gruppo, al centro, con la maglia rossa, Lisa Bellocchi
Grande impegno per decidere la location del congresso mondiale, confrontando prezzi e opportunità. I prezzi in Danimarca, sono particolarmente alti. La scelta di Vingsted, un’ampia struttura in mezzo ai boschi, ha permesso di calmierarli. Anche se alla fine la spesa a a carico di ogni partecipante non è stata irrilevante. Punto forte del congresso la scelta del tema generale, “Nutrite il vostro cervello, sfidate i preconcetti”, e la sua declinazione attraverso visite ad aziende agricole o ad impianti produttivi d’avanguardia. Il nostro lavoro è stato agevolato da un utilissimo “congress book” che illustrava analiticamente e preventivamente dati e caratteristiche di ciò che si sarebbe visitato. A curarlo, Jorgen Lund Christiansen e Hanne Gregersen, entrambi infaticabili anche durante i giorni di Vingsted. L’anno prossimo, il congresso mondiale sarà in Canada, nella regione dell’Alberta, dal 28 giugno al 3 luglio 2023. Nel 2024 sarà in Svizzera, poi, anno dopo anno, gli ospitanti sono già stati programmati: saranno Israele, Kenia e Croazia.
Sarebbe bello se UNAGA potesse candidare l’Italia ad essere la sede del Congresso 2028… Nel frattempo, per “allenarsi” a come si fa, sarebbe utile che più colleghi italiani partecipassero agli eventi internazionali. L’esperienza vale il prezzo.
Share the post "LA DELEGATA DI UNAGA AL CONGRESSO MONDIALE DELLA STAMPA AGRICOLA IN DANIMARCA"
Il 29° Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana si terrà a Riccione in provincia di Rimini dal 14 al 16 febbraio 2023.
Lo ha deciso la Giunta riunita a Roma. Nei prossimi mesi le Associazioni della stampa costituiranno le Commissioni per eleggere 312 delegati. Nella città romagnola si svolse un’assise nazionale anche nel 1949 in un panorama della nostra professione radicalmente diverso fatto tutto di carta stampata. Sarebbe interessante che i lavori venissero abbinati a una mostra sulla comunicazione legata a quel Congresso e ai contesti socio-politici-professionali nei quali si svolse.
In vista del Congresso di Riccione, le regioni saranno chiamate a indire incontri per l’elezione dei delegati. UNAGA invita i propri associati a dare un disinteressato. costruttivo contributo in termini di idee e di partecipazione.
Questi appuntamenti si intrecciano con i rinnovi degli organi direttivi in alcune regioni. E’ dei giorni scorsi la scelta dell’Associazione Siciliana della Stampa di tenere il 34° Congresso a Palermo dal 12 al 14 ottobre 2022.
Già nel prossimo mese di settembre inizieranno le operazioni precongressuali con l’indizione in ciascuna provincia dell’elezione dei delegati contestualmente a quelle per il rinnovo delle segreterie delle nove sezioni provinciali.
Share the post "SI TERRÀ A FEBBRAIO 2023 IN ROMAGNA IL CONGRESSO DELLA FNSI"
di Fabrizio Salce, ARGA Piemonte-Valle d’Aosta, Cts UNAGA
Un viaggio nel novarese alla scoperta di un prodotto storico della terra. A cavallo tra il 1800 e il 1900 dai Comuni di Cureggio e Fontaneto non era certo inusuale vedere carichi di cipolle che partivano in treno per raggiungere i mercati di Milano e Torino. Erano e sono tutt’oggi le cipolle bionde, piatte e a basso contenuto di acidità: praticamente dolci. I tempi sono cambiati e sappiamo tutti come per certi prodotti tipici delle varie zone del Bel Paese si sia rischiata l’estinzione. L’avvento industriale, la migrazione delle genti, una vita meno condita dalla malora portarono alla deriva tante coltivazioni che, per squisita fortuna, negli ultimi anni si sono riscoperte e rivalutate. Il declino che rivede la luce è portato dai passionari, dagli amanti delle proprie terre, dagli estimatori dei cibi buoni e sani. E’ successo anche in provincia di Novara dove, nella piana situata tra i fiumi Agogna e Sizzone, sorgono i Comuni di Cureggio e Fontaneto. Qui la terra è ottimale proprio per la coltivazione della cipolla; i terreni sono morenici e sabbiosi nonché ricchi di humus.
E’ stato un susseguirsi di eventi, quei frangenti di vita tanto piccoli quanto fondamentali, fatti di incontri, idee, proposte che ha portato la nostra cipolla a diventare nel giugno del 2013 un Presidio Slow Food. La filiera produttiva, biennale, non è diversa da altre tipologie di bulbose, durante i primi mesi dell’anno infatti vengono scelte le più belle e si mettono a dimora nella terra a bassa profondità perché, come dice la tradizione del luogo, devono sentire il suono delle campane. Poi con l’arrivo dell’estate si avrà il fiore che, una volta impollinato, darà i semi, ovvero l’oro nero. I semi vengono posti nel semenzaio, un luogo asciutto e fresco e nella primavera dell’anno successivo si avranno le piantine da trapiantare in campo aperto. Tra il mese di luglio e quello di agosto inizia la raccolta della bionda.
La cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto cotta nel mosto d’uva fragola
La raccolta avviene esclusivamente a mano e le cipolle, una volta estirpate dal terreno, posizionate in luoghi asciutti e arieggiati dove riposano per 15/20 giorni prima di essere immesse sul mercato. Per la produzione non vengono utilizzati prodotti chimici particolari e lo stesso diserbo viene praticato con mezzi meccanici ideati e costruiti dagli agricoltori più audaci. A distanza di un paio di anni dall’ufficializzazione del Presidio Slow Food il gruppo di coltivatori della cipolla è diventato Comunità, inizialmente con 5 produttori divenuti poi 10 e oggi una ventina. La quantità prodotta si attesta sui 50/60 quintali all’anno in base alle annate a conferma che la rinascita può indubbiamente amplificarsi. Rimane un prodotto tipico di nicchia indiscutibilmente ma di altissima qualità. Ottima cruda la bionda si presta benissimo come ingrediente per svariate ricette, dalle più semplici e tradizionali, come la classica frittata, ma anche per piatti gourmet in quanto decisamente apprezzata dagli chef del territorio.
Per esempio è un ottimo ripieno per dei ravioli, magari poi arricchiti da una crema di formaggio caprino e della polvere di cacao, oppure cotta nel mosto di uva fragola o ancora utilizzata come ripieno tra due filetti di triglia. Piatti più ricercati ma decisamente interessanti che diventano ancora più piacevoli se accompagnati dai vini delle colline novaresi. Il tipico bianco Erbaluce, che qui prende il nome di Greco, oppure il celebre Nebbiolo, anche nella versione rosato.
Un prodotto della terra, riscoperto, coltivato e apprezzato; una tipicità contadina dolce, piatta e bionda che nel futuro prossimo potrà vedere la propria produzione ampliata, magari non tantissimo, solo un pochino, ma che comunque conserverà tutta la sua bontà e rimarrà un meraviglioso collante sociale per tante piccole realtà agricole. Quante peculiarità nobili può avere una semplice cipolla.
Share the post "BIONDA, PIATTA E DOLCE: È LA CIPOLLA DI CUREGGIO E FONTANETO"
Il Montelago Celtic Festival, giunto alla 19a edizione, propone dal 4 al 6 agosto 2022 un programma d’eccellenza che convoglia in un unico evento ecosostenibile musica, laboratori, letteratura, artigianato, sport, gastronomia, giochi, trekking, un menu variegato dove in mostra (e soprattutto nel palato) c’è la tradizione enogastronomica marchigiana. Attenzione al territorio, è questo il fil rouge dell’iniziativa che valorizza non solo la cultura musicale ma anche i prodotti locali, le eccellenze genuine che nascono con passione e determinazione.
“Forse ancor più che di altre iniziative, dell’evento celtico a Monte Lago (Mc) si è sentito il silenzio. Il bellissimo altopiano maceratese, un tempo coperto di acqua, per ben tre anni non si è animato di iniziative in grado di dare impulso economico ad un territorio meraviglioso ma frugale. Tornano (finalmente) in questo territorio marginale e bellissimo, dibattiti letterari, musica, laboratori e produzioni tipiche” – commenta la Presidente di ARGA Marche Luana Spernanzoni. L’iniziativa, di cui ARGA Marche è media partner, è carica nel 2022 ancor più di suggestioni e in questa edizione hanno un ruolo ancor più importante le produzioni locali”.
Tra le proposte golose, una nuova vivanda dallo scrocchio magico fa capolino: Montelago chips, dell’azienda AgriColfiorito di Serravalle di Chienti (Mc). Una golosità che si aggiunge all’Idromele Montelago, a fermentazione naturale, al sapore di luppolo, dell’azienda agricola Le Torri di Potenza Picena (Mc), e alla linea di birra dedicata al Festival, la Montelago Beer, del birrificio “Il Mastio” di Urbisaglia (Mc). Sono decine le aziende agricole locali, affiancate da 90 stand di produttori artigianali, protagoniste all’evento che finalmente ritorna nella splendida Piana di Montelago il 4, 5 e 6 agosto 2022.
Dalla macelleria al fruttivendolo, dal fornaio al salumiere, una grande tavola dai sapori autentici con Cantine Belisario di Matelica, i birrifici artigianali Malaripe di Ripe San Ginesio e Il Mastio di Urbisaglia, distilleria Varnelli di Muccia, Pro Loco di Piediripa di Macerata (cucina tradizionale marchigiana), Fabric di Macerata (produzione artigianale hamburger), aziende agricole Troiani e Calabrò di Visso e Maggi e Vecchioni di Serrapetrona (produzione biologica carni), salumificio Properzi Franco di Colmurano (norcineria artigianale), azienda agricola Grasselli Antonella di Sarnano (produzione cerealicola), Stigma di Ripe San Ginesio (produzione e vendita zafferano), Yamo di Tolentino (produzione artigianale pizze), Pizzeria del Centro di San Benedetto del Tronto (frittura marchigiana), azienda agricola Bravi Enrico di Montecassiano (coltivazione e vendita frutta e verdura), Idee Golose di Macerata e Bar Montebovi di Visso (produzione artigianale gelati), Bar Sibilla di Visso e Caffè Babini di Montecosaro (caffetteria e bar).
In tema celtico, non mancheranno, per gli appassionati, gli amati laboratori sulla cucina gallica e tradizionale irlandese a cura di Galee Sibilline (Fm). Un evento che si estende su 60 ettari di campeggio, con 2 mega tensostrutture che assicurano relax e ombra, per quello che a tutti gli effetti è diventato il caso italiano più virtuoso di expo rurale esperienziale. Montelago Celtic Festival è un evento firmato La Catasta e organizzato in collaborazione con Regione Marche, Provincia di Macerata, Comune di Serravalle di Chienti (Mc), Cosmari, Contram, Università di Camerino, Protezione Civile e Croce Rossa.
Si è tenuto il 19 luglio 2022 presso la sala consiliare del comune di Tollo (CH) l’incontro tra le delegazioni dell’associazione nazionale Città del Vino e UNAGA, i giornalisti agroalimentari ed ambientali della FNSI. Nell’aula comunale, in diretta streaming, il dott. Angelo Radica, Sindaco di Tollo e Presidente dell’associazione che raggruppa ben 500 comuni, ha firmato il protocollo di intesa con il giornalista dott. Roberto Zalambani, Presidente nazionale di UNAGA, ha controfirmato per UNAGA anche il Vicario, giornalista Donato Fioriti. Presenti i consiglieri nazionali UNAGA Ugo Iezzi e Mario D’Alessandro, il dirigente regionale Adriano Ciccarone ed il Presidente dell’Intercral Abruzzo Ernesto D’Onofrio.
L’incontro è stato preceduto da una visita guidata dell’Assessore comunale Amalia D’Incecco, che ha mostrato al Presidente Zalambani le peculiarità del territorio, soffermandosi in modo particolare presso la splendida cornice dell’Enomuseo comunale, fervido luogo di promozione enologica e di prestigiosi incontri culturali. “Siamo impegnati nella sostenibilità della vitivinicoltura e nella promozione dei territori – ha evidenziato il Presidente Angelo Radica – e svolgiamo un’attività di promozione e valorizzazione dei nostri associati, in questo protocollo anche attraverso la comunicazione specializzata. L’Associazione Nazionale Città del Vino – ha proseguito il Presidente – ha oggi individuato un canale importante e privilegiato con la stampa specializzata di settore, con UNAGA”.
“UNAGA – ha spiegato il Presidente Roberto Zalambani – associa, attraverso le Associazioni e i gruppi regionali, oltre 400 giornalisti specializzati in tutte le regioni italiane nei settori prevalentemente dell’agroalimentare, dell’ambiente e del territorio. Con questo protocollo di intesa ci impegnamo a concedere il patrocinio a tutti gli eventi, premi e iniziative che le venissero segnalati tramite l’Associazione, svolgendo un ruolo di affiancamento nella comunicazione tra i media partners”.
L’Associazione Naz. le Città del Vino e UNAGA si impegnano a collaborare nella conoscenza del settore vitivinicolo e del turismo agroalimentare e ambientale dei territori dei Comuni anche attraverso proposte di eventi formativi e visite stampa da valutare e progettare di volta in volta.
Al termine, dell’Evento, presso un noto locale del territorio è stato stipulato anche un altro protocollo di intesa, tra UNAGA (FNSI) a firma del Presidente Zalambani e FIGE (Cipas APS – CSE) a firma del Presidente Ugo Iezzi e del Segretario generale Donato Fioriti. Fige rappresenta sul territorio italiano in primis i giornalisti enogastronomici ed anche coloro che vi collaborano, come cameraman, tecnici, sommelier, chef , etc.
Share the post "TOLLO (CH) ASSOCIAZIONE ITALIANA CITTÀ DEL VINO E UNAGA (FNSI) FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA"
Con 22 mesi di anticipo sul cronoprogramma dei lavori, Roberta Nesto, Sindaca di Cavallino-Treporti e della prima spiaggia del Veneto, a fianco del Governatore regionale Luca Zaia, ha inaugurato la pista ciclopedonale a sbalzo, sulla laguna di Venezia, più lunga d’Europa.
Una pista lunga oltre 7,5 chilometri di cui 4,6 a sbalzo che corre sui 20 chilometri di waterfront del litorale, che verrà presentata alla stampa specializzata italiana ed europea nei primi due fine settimana di ottobre. Un percorso che si collega alla ciclabile internazionale de “La Monaco-Venezia”, alle reti di ciclovie delle capitali europee come Vienna, ai percorsi della Città Metropolitana di Venezia, nonché della Costa veneta e dei 60 km di ciclabilità di Cavallino-Treporti. Una ciclopedonale candidata al progetto del “Summit del Mare: Costa Veneta Green Lab”, attività promossa dai Sindaci del Litorale Veneto per mettere in rete e concretizzare le attività di sviluppo di una costa sostenibile. Un’opera cardine, con la quale l’Amministrazione Nesto mira a rafforzare la visione “green” del territorio, in sintonia con i dettami dell’Agenda 2030 dell’ONU e con le riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Laguna veneta – Parco Turistico Cavallino Treporti – Ca’ Ballarin – La nuova pista ciclo-pedonale
«Le scelte politiche, la continuità degli interventi, la gestione e le tipologie delle lavorazioni concordate con i tecnici e l’Impresa Coletto, l’organizzazione del cronoprogramma, il lavoro e la costanza di tanti, ci hanno permesso con 659 giorni di anticipo, di chiudere i cantieri di questo importante e fondamentale progetto, per la nostra comunità, per gli ospiti di Cavallino-Treporti» ha detto la sindaca durante la cerimonia di inaugurazione, che per motivi di sicurezza e viabilità si è tenuta in piazza Santa Maria Elisabetta a Cavallino, porta del waterfront e della pista ciclopedonale a sbalzo. Due anni e mezzo di lavoro con sette cantieri mobili in contemporanea su via Pordelio. La struttura realizzata è stata incastonata sul sedime stradale, le mura esistenti sono state manutentate e riverniciate. Sono stati incastonate le travi in legno a supporto della struttura a sbalzo, del telaio, della pavimentazione della pista e del parapetto laterale di protezione. Una struttura solida, modulare per una larghezza della pista pari a 3 metri lineari, illuminata con luci segnapasso a led.
La peculiarità di quest’opera è che gran parte delle sue lavorazioni sono state eseguite in carpenteria, riducendo di moltissimo i tempi di lavorazione su via Pordelio e soprattutto sul traffico veicolare lungo la via. L’elemento che la contraddistingue e che ha sostenuto la volontà di tutti gli attori nel realizzare l’opera è proprio “la bellezza”: il panorama che la pista offre, le immagini del tramonto, del volo dei fenicotteri, dello skyline di Venezia e delle sue isole. «Abbiamo chiuso una lavorazione importante dal punto di vista ingegneristico e paesaggistico. La pista ciclabile è aperta da Cavallino a Ca’ Savio in sicurezza. Abbiamo quasi 5 chilometri a sbalzo, 2 di pista propria in sedime stradale, 700 metri promiscui. Opera che si conclude oggi, dal grande valore economico, ambientale, sociale – ha specificato Roberta Nesto -. Le piarde sono già state riqualificate, mancano arredo e sistemazione delle mura. Il Provveditorato continuerà i lavori di consolidamento delle mura del waterfront come da competenza. Si sta avviando l’accordo con questo Ente e con lo Stato per eseguire ulteriori stralci per alcuni tratti: Cavallino, Ca’ Pasquali, Ca’ Vio e Ca’ Savio. Poco più di un chilometro, saranno anche questi portati a sbalzo. Questa sarà un’altra opera su via Pordelio, quindi iniziamo un altro percorso. Il turismo è una risorsa per il nostro territorio. I nostri ospiti ci guardano con curiosità, interesse, apprezzando di muoversi e spostarsi in sicurezza, per vivere appieno Cavallino-Treporti».
«Quest’opera è un biglietto da visita straordinario in un contesto nel quale si fanno 32 milioni di presenze turistiche nella costa veneta e almeno il 67% sono stranieri – ha detto il presidente della Regione Luca Zaia presente al taglio del nastro e all’azzeramento del countdown -. È un’opera ciclopica di quasi otto chilometri che diventeranno nove sulla laguna. È stata realizzata con 22 mesi di anticipo e per questo sono stati veramente bravi».
Share the post "CAVALLINO-TREPORTI: INAUGURATA LA PISTA CICLOPEDONALE A SBALZO PIU’ LUNGA D’EUROPA CHE ATTENDE LA STAMPA SPECIALIZZATA DI 27 PAESI"
Nell’ordine del giorno del Consiglio Nazionale di UNAGA – l’Unione nazionale delle associazioni dei giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione, ambiente, territorio, foreste, pesca ed energie rinnovabili che si tenuto nella giornata del 25 giugno 2022 vi è stato un interessante inserimento di alto valore professionale per gli operatori dell’informazione. In esclusiva per i giornalisti consiglieri nazionali di UNAGA è stato fatto un follow-up del progetto “Comunicazione nell’emergenza: consapevolezza dei rischi naturali nel Mar Adriatico” che il Polo Tecnologico dell’Alto Adriatico coordina con l’Università di Tirana in Albania.
Introdotto dal Presidente Roberto Zalambani e dal responsabile della segreteria nazionale Efrem Tassinato, hanno relazionato il dott. Diego Santaliana del Polo Tecnologico Alto Adriatico e il Prof. Valerio Perna dell’Università di Tirana, oltre che la Dott.ssa Antonella Peresan di OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.
In modalità da remoto, dopo una breve introduzione del progetto (principali azioni, risultati ed impatti ottenuti) è seguita una discussione aperta tra i principali beneficiari della formazione (giornalisti e comunicatori) che hanno dato i loro feedbacks sulla formazione (caso di citizen science). E’ quindi stata presentata la ricerca sulla comunicazione innovativa in emergenza in caso di terremoto e tsunami nel Mar Adriatico.
La formazione si è articolata in particolare, sul trasferimento di conoscenze e competenze di tipo scientifico e comunicativo sui rischi sismologici e climatici nel Mar Adriatico, con lo scopo di istituire un’effettiva ed efficace comunicazione della scienza, soprattutto a seguito dei terremoti avuti tra Settembre e Novembre 2019 in Albania. In effetti, dopo questi avvenimenti fu rilevata un’incapacità di informare correttamente i cittadini sui comportamenti da tenere, e sono circolate news non totalmente veritiere che hanno disseminato il panico nella popolazione. I vari moduli formativi volevano contribuire ad instillare maggior consapevolezza nella gestione e nella comunicazione dei rischi naturali che si possono verificare nel Mar Adriatico, dando un’infarinatura generale sui rischi naturali e sugli effetti del cambiamento climatico nel Mar Adriatico, con un focus particolare su terremoti e potenziali tsunami, e presentando inoltre diverse buone pratiche di “risk assessment – risk management – risk communication” tra FVG e Albania grazie all’intervento della protezione civile della regione FVG; poi, fu tenuto un laboratorio dedicato alla comunicazione scientifica e agli aspetti salienti di una comunicazione della scienza lineare e corretta. Come use case per una comunicazione innovativa, i partner hanno realizzato un’esperienza immersiva con la tecnologica VR che ha permesso ai beneficiari di immedesimarsi nell’evento e nelle potenziali conseguenze (terremoto e relativo tsunami a Durazzo), così da prendere maggior consapevolezza delle caratteristiche di uno tsunami nel Mar Adriatico e saper comprendere la miglior strategia di comunicazione da attuare da first-reporter & first-responder.
I partner principali del progetto sono: OGS, CO-PLAN, Protezione Civile FVG, POLO AA, Esperti di settore e Associazione Giornalisti in Albania.Tra i quali UNAGA in qualità di Partner associato.
Share the post "AL CONSIGLIO NAZIONALE UNAGA, IL PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E ALLO SVILUPPO ITALIA-ALBANIA SU FORMAZIONE GIORNALISTI E MEDIA IN CASO DI EMERGENZA"
Si è tenuta l’8 luglio 2022, nella splendida cornice della “Sala Giardino” del Grand Hotel Adriatico in Montesilvano, la presentazione del libro del giornalista Ugo Iezzi (Consigliere nazionale UNAGA e Presidente Fige) sul Clan Iezzi ed il Turismo di Ritorno, dal titolo: “Il Brindisi delle Radici fa buon Sangue”, con il patrocinio FIGE, la Gazzetta di Chieti, UNAGA (FNSI), CIM, Cipas, Contribuenti Abruzzo ed Alternewspress.
Sono intervenuti Adriano Tocco, vice presidente FederaAlberghi provincia di Pescara ed amministratore comunale, il Sindaco di Montesilvano e Presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martiniis, Ernesto D’Onofrio, Presidente Intercral Abruzzo e Dir. Gen. Cipas, ovviamente l’autore del libro Ugo Iezzi e l’on. Angelo Sollazzo, presidente CIM (Confederazione internazionale Italiani nel Mondo). Ospite d’onore l’on. Igor Iezzi, commissione affari costituzionali Camera dei Deputati. Ha moderato l’incontro Donato Fioriti, Vicario Nazionale Unaga (FNSI). Sono giunti i saluti del consigliere regionale e presidente della giunta per il regolamento Luca De Renzis che, nell’esprimere apprezzamento per l’iniziativa, ha evidenziato come il 2023 sia l’anno del Turismo di Ritorno e come questa iniziativa possa essere di buon viatico su questa linea di attenzione ai nostri connazionali all’estero. Tutti gli interventi istituzionali ed associativi hanno evidenziato la necessità di preparare iniziative culturali, musicali ed enogastronomiche di vicinanza ai nostri connazionali nelle varie parti del mondo, per far riscoprire le loro radici in un anno, il 2023, a loro dedicato, che possa creare un indotto virtuoso non solo turistico con il territorio abruzzese, ma anche identitario e di appartenenza. Ciò, già a partire da questo autunno 2022.
La serata a si è conclusa con ….un “brindisi di…ritorno” e la consegna delle tessere “ad Honorem” FIGE e UNAGA (FNSI) ai giornalisti e onorevoli Angelo Sollazzo e Igor Iezzi.
Share the post "TURISMO DI RITORNO E “BRINDISI DELLE RADICI” INIZIA IL VIATICO VIRTUOSO DI ATTENZIONE VERSO I NOSTRI CONNAZIONALI ALL’ESTERO"