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Il GIORNALISMO E L’AGROALIMENTARE, INCONTRO ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI GENOVA CON ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI, ORDINE DEI GIORNALISTI E UNARGA

Il giornalismo nel settore dell’agroalimentare è stato al centro, ieri, di un incontro alla Camera di Commercio di Genova. Hanno partecipato il segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti Matteo Dell’Antico, il presidente dell’Ordine Ligure dei Giornalisti Tommaso Fregatti, il presidente UNARGA Roberto Zalambani, la consigliera nazionale UNARGA-Liguria Hira Grossi e il consigliere UNARGA-Lombardia Fabio Benati. Per la Camera di Commercio è intervenuta la collega Anna Galleano.

Nei due giorni di visite a Genova, ospite della Camera di Commercio di Genova, Zalambani ha potuto visitare il mercato di Campagna Amica e incontrare la Presidente nazionale di Coldiretti Pesca, la rete delle botteghe storiche e i luoghi di Genova gourmet e infine le eccellenze regionali nell’ambito di Slow Fish, dalla Liguria alla Puglia, dalla Calabria alla Sardegna.

Il 9 maggio 2025 Zalambani ha visitato Slow Fish insieme al responsabile stampa Valter Musso e alla consigliera Nazionale UNARGA Hira Grossi soffermandosi in numerosi padiglioni. “Il pescatore deve integrare, e molti lo stanno già facendo, la sua attività primaria con altri progetti che lo trasformino in un guardiano del mare” queste le parole di Gaetano Urzì storico pescatoree portavoce Presidio Slow Food della masculina da magghia nel Golfo di Catania, sono la sintesi perfetta di Slow Fish 2025, la manifestazione di Slow Food Italia dedicata agli ecosistemi acquatici e costieri che saluta oggi il Porto Antico di Genova festeggiando i venti anni dalla prima edizione. “La pesca attuale non garantisce più un reddito sostenibile, e questa situazione colpisce sia la grande pesca a strascico che vive di sovvenzioni sia quella artigianale – concorda Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, tirando le somme di Slow Fish 2025 -. Il mestiere del pescatore deve essere diversificato, riconoscendogli anche il ruolo di tutela della biodiversità e di custodia degli ecosistemi”. Ripensare a questo antico mestiere e cambiare le politiche che lo stanno governando: due fattori affiorati con prepotenza in questi giorni a Genova. «Fondamentale rendersi conto – prosegue Serena Milanoche tutto è connesso: dobbiamo pensare al mare a 360°, la politica deve agire come un unico sistema che tenga legati il mare, le coste e la terraferma». Tra le fonti integrative di reddito, stanno emergendo sistemi ibridi come pescaturismo, allevamento di ostriche o mitili, vendita diretta del pescato, integrazione con attività turistiche a partire dalla ristorazione. Altre ancora guardano alla prima fascia costiera, dove l’attività del contadino e del pescatore si intersecano per valorizzare il territorio e i suoi prodotti. “Per far questo – continua Serena Milanoserve una politica più attenta, in grado di programmare, che da una parte agevoli chi vuole fare il pescatore e dall’altra lavori per il ripristino e la conservazione dell’ecosistema marino.”

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