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Nella prestigiosa cornice della sala Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna si è tenuta il 14 aprile 2025 la cerimonia di apertura del 218° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, aperta dal conferimento del Titolo di Accademico Onorario, di Accademico Corrispondente, di Accademico Sostenitore e dei Diplomi ai vincitori dei Premi Filippo Re e Giuseppe Loizzo. La parte più significativa della manifestazione, alla presenza di numerose e prestigiose autorità civili, militari e accademiche, è iniziata con la consegna della “Targa d’Onore” dell’Accademia al Gen. C. Andrea Rispoli, oggi a capo dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria del Ministero della Difesa, e già Comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri. Il conferimento ha ripristinando una antica tradizione accademica con l’intenzione di celebrare la stretta collaborazione, in atto dal 2017 con la firma del primo Protocollo d’intesa tra le parti poi rinnovato nel tempo, tra Accademia e Arma dei Carabinieri per la tutela del settore agroalimentare e della salute. Infatti, viste le numerose attività culturali, formative e ambientali che, in questi anni, hanno caratterizzato tale fattiva collaborazione, l’Accademia ha voluto così ringraziare il Gen. CA. Andrea Rispoli per la sensibilità e l’attenzione alla cultura della montagna, della conoscenza del territorio e dell’ambiente mostrata in questi anni. Successivamente la Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, ha toccato i temi della politica agricola europea e le sfide che attendono l’agroalimentare nazionale. Infine, il Dott. Massimiliano Giansanti, Presidente di COPA (Comitato delle organizzazioni agricole europee) ha inaugurato l’Anno Accademico con la Prolusione “Agricoltura, sicurezza e libertà: nuove prospettive per l’Europa”. La cerimonia si è conclusa con la consegna dell’Albero di Falcone” all’Accademia Nazionale di Agricoltura da parte del Col. Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna. ![]() Il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani con il Presidente del Copa Massimiliano Giansanti e con il Presidente di Coprob Luigi Maccaferri, nominato Accademico Sostenitore Massimiliano Giansanti ha puntato l’attenzione sull’agricoltura che non può essere vista soltanto non come un’attività produttiva: è infrastruttura strategica, presidio territoriale e fondamento della nostra libertà. In un’epoca così segnata da crisi geopolitiche, cambiamenti climatici e tensioni commerciali globali, la capacità di garantire cibo sicuro, sostenibile e accessibile rappresenta una nuova frontiera della sicurezza e della democrazia. La cerimonia si è conclusa con la consegna dell’”Albero di Falcone” all’Accademia Nazionale di Agricoltura da parte del Col. Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna. Al momento della consegna il Comandante ha colto l’occasione per sottolineare come l’Albero di Falcone, che rappresenta l’unione tra e Istituzioni e la legalità ambientale, sia il giusto riconoscimento al valore delle attività che l’Accademia porta avanti nel solco di una tradizione centenaria che affonda le radici nel passato ma che volge lo sguardo all’innovazione, all’educazione ambientale e alla formazione delle giovani generazioni. Il conferimento della nomina a Accademico Corrispondente è avvenuto anche per il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani che, dopo aver ringraziato del prestigioso attestato, ha sottolineato come la collaborazione tra autorità civili e militari, mondo accademico, mondo della produzione e giornalisti specializzati sia necessaria per far riconoscere il ruolo fondamentale che riveste l’agricoltura per il futuro del nostro Paese. ![]() Emilio Bonavita al microfono. Alla sua sinistra Alberto Bortolotti, Matteo Selleri, Lorena Giovagnoli e Matilde Ghezzi ( foto di Gabriella Casali ) di Franco Cavalli Il Pulitzer di San Marino. Un’affermazione decisamente un po’ azzardata, ma che ha avuto il merito, oltre a sollevare un po’ di ilarità generale, di stuzzicare l’ambizione che gli organizzatori fin da subito hanno voluto imprimere alla prima edizione del premio giornalistico “Alberto Rino Chezzi per la libera e corretta informazione“, la cui cerimonia si è tenuta lo scorso 12 aprile a San Marino. È così – con una battuta pronunciata anche con uno spirito di buon auspicio – che si è aperta la cerimonia di premiazione del concorso giornalistico intitolato all’ex presidente dell’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporter (USGi), associazione facente parte dell’IFJ e dell’EFJ, che proprio nel corso del 2025 celebrerà anche i 20 anni dalla fondazione. Fin dalla sua ideazione il Premio è stato accompagnato dall’ UNARGA e dalle ARGA di San Marino, del Piemonte e dell’ Emilia-Romagna. Alla cerimonia di consegna la nostra Unione era rappresentata dal Presidente Roberto Zalambani, dal Presidente dei Revisori dei Conti Emilio Bonavita e dal Consigliere nazionale nonchè Presidente dell’ ARGA di Piemonte e Valle d’ Aosta Fiorenzo Cincotti che hanno sottolineato come la stampa locale e quella specializzata rappresentino baluardi per un’ informazione corretta e vicina ai bisogni della gente. Scomparso prematuramente mentre ricopriva l’incarico di presidente USGi, Alberto Rino Chezzi ha sicuramente lasciato un segno profondo nel mondo dell’informazione sammarinese, come l’ha ricordato il 9 aprile il Segretario di Stato per l’Informazione, durante l’Udienza Pubblica davanti ai Capi di Stato di San Marino, i Capitani Reggenti, concessa proprio per presentare la prima edizione del concorso. A scandire le varie fasi della cerimonia di premiazione, con la commossa partecipazione della moglie Lorena e della figlia Matilde, la conduzione del giornalista Alberto Bortolotti, figura di spicco del giornalismo sportivo, che ha saputo mettere in luce come il vero potere della stampa non risieda nei titoli sensazionalistici ma nella paziente ricerca della verità, spesso nascosta tra le pieghe della complessità contemporanea. Un riconoscimento, quello attribuito dal premio “Alberto Rino Chezzi” non solo “onorifico”, ma anche concreto, in quanto ai vincitori di ogni sezione (quella italiana e quella sammarinese) è stato consegnato un assegno di mille euro ciascuno. La vittoria, per la sezione sammarinese, l’ha conseguita Beatrice Casali, conquistando la giuria con “L’equivoco sulla Bandiera di San Marino” (articolo pubblicato sulla testata giornalistica “L’informazione di San Marino”), un esempio di come anche le storie apparentemente minori possano rivelare verità significative quando trattate con rigore e passione. Sul versante italiano, Michela Iaccarino ha ottenuto il premio per il suo reportage “In Kazakistan non abbiamo futuro – I giovani russi adesso tornano a casa” (pubblicato su “Il Domani”), dimostrando come il giornalismo di qualità possa illuminare realtà geopolitiche complesse, dando voce a chi raramente la trova nei grandi media. I rappresentanti della giuria hanno evidenziato la difficoltà per la scelta degli articoli migliori, tra gli 80 elaborati giunti da San Marino e da 15 regioni italiane, in quanto tutti i partecipanti hanno presentato pubblicazioni di ottima qualità, tanto che la ricchezza dei testi ha convinto i giurati ad assegnare anche due menzioni d’onore. Ad Antonio Fabbri de “L’informazione di San Marino”, per i suoi articoli sul paradossale caso giudiziario che lo ha visto imputato insieme al suo direttore per aver pubblicato documenti erroneamente classificati come segreti, ma in realtà oggetto di sentenza. Un caso considerato emblematico e al tempo stesso un tipico tentativo di limitare la libertà di stampa, che dopo 4 anni di processo si è concluso con il completo proscioglimento da ogni accusa perché “il fatto non sussiste”. Per la sezione italiana, Oscar Maresca, ha ricevuto la menzione per “Il gioiello della Fiorentina che giocava scalzo” (La Gazzetta dello Sport), dimostrando come anche nel giornalismo sportivo si possano trovare storie di profondo valore umano e sociale. Il presidente dell’USGi, Matteo Selleri, ha sottolineato con soddisfazione il successo dell’iniziativa, evidenziando l’importante sostegno ricevuto dai tanti colleghi giornalisti e dai patrocinatori: la Consulta per l’informazione della Repubblica di San Marino e gli Ordini Regionali dei Giornalisti dell’Emilia Romagna e del Piemonte, e il Master in giornalismo dell’Università di Bologna. Il presidente USGi ha anche evidenziato come, in un panorama mediatico sempre più frammentato, dove la velocità spesso prevale sull’accuratezza, questo premio riaffermi il valore imprescindibile del giornalismo etico.
EIT Food, l’iniziativa europea leader nell’innovazione alimentare, ha aperto le candidature per l’edizione 2025 di Empowering Women in Agrifood (EWA). Questo programma è rivolto a imprenditrici che desiderano sviluppare attività sostenibili e innovative nel settore agroalimentare. Media partner UNARGA. Giunto alla sua sesta edizione in Italia, il programma EWA sarà implementato in 13 paesi europei: Albania, Estonia, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina, Spagna, Turchia, Italia, Portogallo e Grecia. Un totale di 130 donne – 10 per paese – saranno selezionate per partecipare a un programma di incubazione di sei mesi che si svolgerà da luglio a dicembre 2025. Le partecipanti beneficeranno di formazione personalizzata, mentoring individuale e accesso a reti di esperti e potenziali investitori. Al termine del programma, due partecipanti per paese saranno premiate con riconoscimenti del valore di €10.000 e €5.000 rispettivamente, per supportare lo sviluppo delle loro imprese. Nonostante le donne rappresentino più della metà della popolazione dell’UE, continuano a essere sottorappresentate nell’imprenditoria, specialmente nelle aree rurali e nei sistemi agroalimentari. Secondo Eurostat, solo il 28% dei leader delle aziende agricole nell’UE sono donne, con tassi ancora più bassi in molti paesi dell’Europa centrale e orientale. Il programma EWA è stato creato per colmare questa lacuna, dando alle donne le competenze, gli strumenti e la fiducia necessari per guidare il cambiamento nel sistema alimentare. Dal suo lancio nel 2020, EWA ha supportato oltre 450 imprenditrici in 17 paesi, aiutandole a lanciare nuovi prodotti, ottenere investimenti e far crescere le loro imprese. Focalizzandosi sia sull’innovazione che sull’inclusione, EWA contribuisce a costruire un settore agroalimentare più resiliente, giusto e sostenibile in Europa. Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute, aggiunge: “Con la quarta edizione di Empowering Women in Agrifood (EWA), mettiamo al centro le donne che stanno guidando la rigenerazione del settore agroalimentare, portando innovazione, sostenibilità e un cambiamento positivo per il futuro.” Le candidature per EWA 2025 sono aperte fino al 25 maggio 2025. Il programma è gratuito e accoglie imprenditrici in fase iniziale che abbiano già avviato un’impresa o abbiano un’idea concreta che desiderano sviluppare. Per partecipare è necessario identificarsi nel genere femminile, essere residenti in Italia e avere un progetto nel settore dell’agrifood che sia allineato alle tre missioni di EIT Food; si può trattare di un’idea imprenditoriale solida o di una società già costituita da massimo 3 anni e che abbia ricevuto meno di 60.000€ da fondi pubblici e/o privati. Le candidature possono essere presentate fino al 25 maggio 2025 gratuitamente sulla piattaforma di F6s registrandosi e seguendo le indicazioni di questo link https://eitfoodsouth.typeform.com/to/qbLkZsFo. Informazioni su EIT Food EIT Food è l’iniziativa leader in Europa per l’innovazione alimentare. Lavora per rendere il sistema alimentare più sostenibile, sano e affidabile. È una delle otto comunità di innovazione istituite dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un’organizzazione indipendente dall’UE creata nel 2008 per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità. Il consorzio è composto da più di 100 enti, tra cui industrie chiave, aziende leader in questo settore, startup, centri di ricerca e università provenienti da 16 Stati membri dell’UE. La sede del sud Europa è situata in Spagna (a Madrid e Bilbao) e lavora con partner come: Acesur, AIA, Angulas Aguinaga, AZTI, Caviro, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CSIC, AN Group, Granarolo, Hub Innovazione Trentino, Inalca, International Iberian Nanotechnology Laboratory (INL), Mondragon Corporation, PeakBridge, Strauss, Technion, UAM, UNITO, l’Università di Bologna e il Volcani Institute of Agricultural Research. Il programma viene implementato in Italia grazie al Future Food Institute, un ecosistema composto da più organizzazioni che condividono la stessa visione di migliorare il mondo attraverso il cibo: il fulcro è un’anima filantropica, la Fondazione Future Food Institute, impegnata in formazione, ricerca e advocacy, che viene affiancata da Società Benefit, le quali lavorano per rendere tangibile il cambiamento. Per l’Edizione 2024 hanno ricevuto i primi due premi: Ira Sulejmeni, di Clearchain, che ha proposto un sistema di tracciamento basato su blockchain per tracciare in modo sicuro i lotti e monitorarne la qualità durante le consegne, e Antonella Bellina, di Alma Serum, che ha proposto l’utilizzo di siero di latte da scarto a risorsa per produrre prodotti Cosmetici e Biomedicali. Per più informazioni: sito web di EWA – ewa@futurefoodinstitute.org
Un progetto in grado di traghettare l’agricoltura tradizionale del comparto olivicolo in una coltura delle olive davvero proiettata nel futuro, un’olivicoltura 4.0 tra droni, sensori, IoT e nuove tecnologie. È stato fatto oggi un altro passo in avanti verso l’olivicoltura di precisione, che segue la sperimentazione in corso sull’utilizzo dei droni per la difesa fitosanitaria. Questa volta parliamo di sensori e di intelligenza artificiale a servizio diretto dell’olivicoltore: permetteranno di raccogliere dati in modo automatico sulle condizioni di stress delle piante, sulla presenza di patogeni e parassiti e sulle interazioni tra questi e le variabili ambientali, ossia tutte quelle condizioni che devono essere conosciute, analizzate e poi governate attraverso decisioni consapevoli e mirate da parte dell’olivicoltore al fine di conservare – e anzi migliorare – il più possibile la capacità produttiva dell’oliveto e la qualità delle produzioni stesse. La sperimentazione avviene presso l’oliveto dimostrativo del Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure a DOP a Lucinasco, in provincia di Imperia. Si tratta dello studio e della progettazione di un’architettura informatica per l’acquisizione, l’archiviazione dei dati e la loro analisi grazie all’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale mirati allo sviluppo di un sistema avanzato di supporto alle decisioni ad uso dell’olivicoltore, con relativa dimostrazione. In pratica, il Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP sta creando, insieme ai partners, un vero e proprio “oliveto 4.0” grazie all’impiego di sensoristica di precisione dedicata al monitoraggio di parametri (del suolo e dell’ambiente in generale) potenzialmente responsabili dell’instaurarsi di condizioni favorevoli alla presenza e la diffusione di patogeni e parassiti, oltre a quelli che forniscono indicazioni precise sulla dotazione idrica delle piante. Verrà a tal fine sperimentato un sistema integrato di capannine meteo, sensori posizionati nel suolo e sulle piante, trappole “intelligenti” per la lotta alla mosca dell’olivo in grado di acquisire ed elaborare immagini del parassita, oltre a dissuasori ottico – acustici per gli animali selvatici. ![]() Da sx: Alessandro Maurilli, Roberto Zalambani, Roberto Ambrogi, Tiziana Briguglio, ” Tinto “, i figli di Antonio Ricci, Paola Almonte, Luana Spernanzoni e Mimmo Vita (Foto di Luciano Lepri) Le istituzioni nazionali e quelle regionali, le associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), i costruttori e i rivenditori di macchine agricole (Federunacoma e Federacma) il sistema allevatoriale italiano, le tante imprese, enti di commercio, di ricerca e universitari. Al taglio del nastro (venerdì 28 marzo 2025) erano presenti tutti gli attori delle diverse filiere agroalimentari e zootecniche del Paese. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria; Erigo Pecci, Sindaco di Bastia Umbra; Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere Spa e Simona Meloni, Assessore all’Agricoltura della Regione. Stefano Ansideri: “Agriumbria è l’agricoltura italiana e quindi europea. Qui si toccano con mano progetti di impresa che sono progetti di vita e questo merita attenzione e rispetto. Attenzione che, dobbiamo dire, c’è sia da parte del Governo nazionale che di quello regionale, che ringrazio per la presenza. Voglio ringraziare qui pubblicamente tutto il mio staff, che ricordo si compone di 5 perone. Cinque grandi professionisti che riescono ad organizzare una delle più importanti fiere di settore in Italia”. Proietti e Pecci hanno ricordato il valore strategico per il territorio di Bastia e per tutta l’Umbria del polo fieristico, primo a livello nazionale per il comparto zootecnico, che merita tutta l’attenzione necessaria e nuovo ulteriore sviluppo. Presentata la filiera della pastorizia e dell’allevamento in Umbria, promosso dal Parco Tecnologico dell’Umbria 3A-Pta. Le sfide e le opportunità delle filiere umbre degli ovini e caprini da latte sono state illustrate da Fidspa Umbria – Cciaa Umbria – Fed. reg. Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell’Umbria Ad Agriumbria, nell’ambito dell’allevamento bovino, in scena anche la Pezzata Rossa Italiana, esempio di duplice attitudine – latte e carne -, oltre ad un’altra razza che costituisce una eccellenza del panorama allevatoriale nazionale, la Piemontese; l’Associazione Allevatori Umbria e Marche anche quest’anno garantirà una ricca vetrina della biodiversità bovina, equina ed ovicaprina, mostrando al pubblico il motivo per cui la nostra zootecnia è simbolo di distintività ed è una carta vincente in materia di tutela del territorio e dell’ambiente, in un’ottica di sostenibilità. Oltre che nella parte espositiva, in particolare l’ovinicoltura trova ad Agriumbria un suo tradizionale palcoscenico di rilievo, con i Concorsi organizzati dall’Associazione Nazionale della Pastorizia-Asso.Na.Pa. riguardanti le pecore primipare di razza Sarda, le pluripare, gli arieti di 12-24 mesi e gli arieti adulti. I giornalisti specializzati, giunti numerosi dal Lazio, dalle Marche, dal Veneto, dall’Emilia-Romagna, e dalla Toscana, oltre che dalla regione ospitante, dopo aver assistito al taglio del nastro e alla cerimonia inaugurale, hanno partecipato alla consegna del Premio Antonio Ricci che, per la categoria stampa-divulgazione, è andato al conduttore di Linea Verde e Camper (Rai 1) “Tinto”, Nicola Prudente. Il conduttore di tanti programmai Rai, oltre che ideatore e conduttore del programma di Radio2 Rai, Decanter, ha ritirato il riconoscimento e ha ringraziato il presidente Ansideri e la famiglia di Antonio Ricci ( presenti i due figli ). Insieme a lui è stata premiata anche Paola Almonte, dell’ Università degli Studi di Teramo, per la categoria dedicata alle tesi di laurea, grazie a uno studio sul tema della fecondazione in ambito zootecnico. Il gruppo dei giornalisti specializzato era guidato dal Presidente e dal vice Presidente di UNARGA Roberto Zalambani e Roberto Ambrogi, dal Presidente del Comitato scientifico nazionale Mimmo Vita, dalla Presidente di ARGA Marche Luana Spernanzoni, dalla consigliera nazionale, vice Presidente di ARGA Lazio e responsabile per la provincia di Latina Tiziana Briguglio. Sempre eccellente l’assistenza dei colleghi dell’ufficio stampa di AgriUmbria Alessandro Maurilli e Giorgio Vicario nonchè dell’ufficio stampa di Federunacoma Girolamo Rossi e Patrizia Menicucci. Agrilevante è una manifestazione in crescita, che si è imposta nel panorama fieristico globale come uno degli eventi di riferimento per il settore della meccanica agricola. La rassegna, che quest’anno dal 9 al 12 ottobre tiene a Bari l’ottava edizione, deve il proprio successo ad una forte caratterizzazione mediterranea; alla capacità di porsi non soltanto come una fiera commerciale, ma come un “progetto globale” per il Mediterraneo. Lo ha sottolineato Mariateresa Maschio, presidente dell’associazione dei costruttori FederUnacoma, aprendo la presentazione dell’evento barese il 28 marzo 2025 a Bastia Umbra (Perugia) nella cornice di Agriumbria. “L’area mediterranea è promettente non soltanto per quanto riguarda le produzioni agricole, in particolare per quelle ad alto valore aggiunto, ma anche – ha detto Mariateresa Maschio – per le prospettive economiche generali”. In un contesto complesso come quello attuale, i Paesi del bacino mediterraneo risultano infatti in controtendenza. Il trend riguarda in special modo le economie della sponda sud, quelle nordafricane, che registrano le previsioni di crescita più significative: +3,6% il Marocco, +1,8% la Tunisia, +4% l’Egitto e +3% l’Algeria. Questi sono gli stessi Paesi che nel triennio 2026/2028 dovrebbero vedere una crescita altrettanto considerevole della domanda di macchine agricole, con una media del 9% e del 6% annuo per Egitto e Marocco, e del 3% per Algeria e Tunisia. In uno scenario mediterraneo caratterizzato da grande dinamismo, Agrilevante rafforza la sua vocazione internazionale, con un ricco programma di iniziative finalizzate a promuovere la cooperazione tecnica e commerciale tra le 350 industrie espositrici in rappresentanza di oltre 20 Paesi e i numerosi operatori economici presenti. A Bari sono infatti presenti buyer provenienti dall’Europa mediterranea, dai Balcani, dal Medioriente, dal Nord Africa e dall’Africa sub-sahariana. “Sempre sul versante dell’internazionalizzazione – ha aggiunto il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella – l’Agenzia ICE sta definendo il programma di incoming dei delegati esteri, che nei quattro giorni della kermesse saranno impegnati negli incontri business to business con le case costruttrici italiane. Anche in questa edizione tali incontri si terranno in un’area del quartiere fieristico appositamente dedicata ed attrezzata con tutti i servizi di supporto”. Di respiro internazionale sono i numerosi convegni e workshop che affronteranno le tematiche di maggior rilievo per le economie agricole della regione mediterranea. In particolare evidenza il meeting del Club of Bologna, che si tiene per la prima volta a Bari e che riunisce i maggiori esperti di meccanica agricola a livello mondiale. Tra i punti di forza della rassegna, la nuova formula del concorso novità tecniche (ora denominato Agrilevante/Macchine per l’agricoltura mediterranea, con il Premio Lavorazioni agricole e il Premio Cura del verde), l’area Real dedicata alla robotica ed ai sistemi digitali, ed il nuovo spazio espositivo riservato alla cura del verde. Alla presentazione erano presenti l’UNARGA con il Presidente Roberto Zalambani, il vice Presidente Roberto Ambrogi, il Presidente del Comitato scientifico Mimmo Vita, la vice Presidente di ARGA Lazio e responsabile della provincia di Latina Tiziana Briguglio e la Presidente di ARGA Marche Luana Spernanzoni che ha potuto scambiare nella mattinata alcune battute con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Altri numerosi giornalisti specializzati presenti in fiera hanno mostrato grande interesse per questo percorso nazionale tra Bari, Bastia Umbra e Bologna nel quale Federunacoma mostra il meglio delle tecnologie legate alle macchine agricole che tutto il mondo ci invidia. ![]() Al congresso hanno partecipato numerosi giornalisti europei, compreso diversi membri del Direttivo di Enaj. Nella foto, da sinistra, Vedran Stapic (Croazia), Adrian Krebs (Svizzera), la presidente Lisa Bellocchi e Katharina Seuser (Germania) IFAJ, la Federazione mondiale dei giornalisti agricoli, di cui l’Italia fa parte tramite UNARGA, ha svolto tra il 13 e il 18 agosto 2024 il proprio Congresso annuale. L’appuntamento si svolge in un Paese diverso ogni anno, stavolta in Svizzera, ad Interlaken, nell’Oberland Bernese. Il Congresso 2024 è stato importante anche perché si è proceduto al rinnovo delle cariche. Il nuovo presidente è lo statunitense Steve Werblow, in precedenza vicepresidente. Succede alla svedese Lena Johansson, che non poteca essere rieletta per avere compiuto i mandati possibili. Alla vicepresidenza è stato eletto l’argentino Adalberto Rossi (le radici italiane sono evidenti, la nonna era di Firenze) che in precedenza aveva svolto le funzioni di segretario. Alla segreteria è stato eletto il britannico Adrian Bell, per molti anni, in precedenza, impegnato come tesoriere. New entry, nel ruolo di tesoriera, la sudafricana Magda Du Toit. Queste quattro persone costituiscono il “presidium” che governa la federazione; al loro operato si affiancano le decisioni prese dall’assemblea degli executive members, uno per ogni Paese associato. Per l’Italia è Lisa Bellocchi. Dall’assemblea 2024 sono usciti anche i nomi dei “trustees” che comporranno il consiglio di amministrazione della neonata Fondazione della Federazione dei giornalisti agricoli. La nuova struttura, “charity” secondo il diritto britannico, dovrebbe agevolare le donazioni da parte di aziende e gruppi. Secondo il modello ormai consolidato dei Congressi IFAJ, dibattiti e tavole rotonde si sono alternati a “visite in campo”, per conoscere l’agricoltura del Paese ospitante. L’agenda IFAJ prevede che il Congresso 2025 sarà in Kenya dal 14 al 18 ottobre 2024, poi nel 2026 in Croazia e nel 2027 di nuovo nella Repubblica del Sudafrica, dove già si svolse nel 2017. Su incarico del presidente Zalambani, la Bellocchi ha invitato ad un incontro in Italia nel 2025 il “presidium” di IFAJ, per celebrare il cinquantesimo anniversario del Congresso mondiale svoltosi a Milano nel 1975 e nel decennale del press tour organizzato in concomitanza con Expo 2015. Baschi (Terni), 9 ottobre 2024. The European Network of Agricultural Journalists has elected a new management committee during their annual meeting, which took place in Baschi, in the region of Umbria, Italy. The new committee has eight members: New representatives are Melanie Epp (Belgium), Klaus Hartikainen (Finland) and Rachel Martin (Ireland). Lisa Bellocchi (Italy), Yanne Boloh (France), Adrian Krebs (Switzerland), Katharina Seuser (Germany) and Vedran Stapic (Croatia) were reelected. Jef Verhaeren (Belgium), co-founder of ENAJ and it’s Honorary President, and Damien O’Reilly (Ireland), also founding member of ENAJ, stepped back. The new committee proposed to the assembly Yanne Boloh to be the new chairwoman. The delegates fully supported her election. She thanked the assembly: “I am extremely honored to have the trust of ENAJ delegates with my colleagues on the Management Committee. We will be committed to following the path of the founders’ vision about EU and EFTA ag journalists, to strengthen our network, the ENAJ, and to propose inspiring diverse events for our guild members”. Lisa Bellocchi, who was chairwoman from 2018 till 2024, thanked all colleagues for the support and the trustfull work. “I have been very proud and happy to serve ag journalism as ENAJ’s chairwoman. I think that good human relationships are the corner stone of quality journalism which ENAJ confirms on a daily basis”. INFORMATION ON YANNE BOLOH. Yanne Boloh is an agri-food engineer and has worked as a journalist since 1986, firstly as chief editor of professional magazine. Then she founded Philéas Info press agency based in the Sarthe region. Yanne Boloh has been a member of the French guild AFJA since 1996 and is a member of the Board of Directors since 2017. She was elected member of ENAJ Management Committee in 2018 and has served as Secretary since then. INFORMATION ABOUT ENAJ. The European Network of Agricultural Journalists (ENAJ) was founded on December 6th, 2011. It’s composed of the national journalists organizations of 24 EU and EFTA member states and five associate members. For more information, please visit https://enaj.eu/ L’affascinante mondo del riso e della risaia ha il suo centro nella provincia di Vercelli che, in questo 2025, si propone come riferimento internazionale di questo cereale così variegato e diffuso e dagli utilizzi sorprendenti. Dopo il successo di Fiera in Campo dello scorso febbraio, la città, nel quartiere fieristico di Caresanablot, si appresta ad ospitare, dall’11 al 14 settembre, la prima edizione di Risò, il Festival internazionale del riso, presentato in anteprima al G7 dell’ agricoltura a Siracusa e che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe sancire la ” candidatura ” della bella città piemontese a capitale mondiale del riso. In una riunione a Roma il Ministro Francesco Lollobrigida e il Sottosegretario Patrizio La Pietra hanno incontrato l’Assessore a Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Paolo Bongioanni, l’omonimo lombardo Alessandro Beduschi, la Presidente dell’ Ente Nazionale Risi Natalia Bobba e il Presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino. ARGA Piemonte e UNARGA seguiranno la rassegna con giornalisti specializzati sia del comparto agricolo che di quello enogastronomico. Oltre alla parte commerciale infatti la Fiera prevede l’esposizione di macchinari e tecnologie, eventi culinari e turistici nei Borghi delle Vie d’Acqua e nella Baraggia, unica zona Dop del riso in Italia. Il Presidente di ARGA Piemonte Fiorenzo Cincotti, il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani hanno avuto un’anteprima di quello che può offrire questo affascinante territorio il 9 marzo scorso unitamente a Cristiano Riciputi, redattore di FreshPlaza, il più importante quotidiano europeo on line di ortofrutta edito in Olanda. La Delegazione di giornalisti, dopo aver incontrato Guido Manolli e il Comitato Vecchia Porta Casale, che hanno fornito un saggio gourmet dei sapori della Sagra della Panissa, hanno visitato l’Azienda Agricola biologica Praino di Villarboit con i suoi 50 ettari di coltivazione di riso, accolti dal titolare Gianvittorio Manachino, orgoglioso di far parte della storia degli 80 anni del Riso Carnaroli e dell’ Ente Nazionale Risi, grazie a un percorso produttivo rigorosamente tracciato che inizia in campagna, nella terra e nell’ acqua, e continua in cascina fino al termine del processo “con la soddisfazione impagabile di riscoprire un’ antica varietà quasi dimenticata e di avventurarsi su sfumature di sapore e di profumo inusuali perché da noi si tocca con mano che il riso non è tutto uguale”.
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