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IL RICORDO DI BRUNO PIZZUL CON ARGA FRIULI VENEZIA GIULIA

di Carlo Morandini, ARGA Friuli Venezia Giulia

Bruno Pizzul assieme al presidente regionale della Stampa agricola, agroalimentare, ambiente, territorio, Carlo Morandini, a Massimiliano Orsini di Linea Verde Rai 1, a Claudio Cojutti de Cano dei giornalisti Rai e ideatore della vita nei campi nonché presidente onorario nazionale della stampa agricola UNARGA, in un convegno organizzato al Castello di Spessa da ARGA Fvg sulla storia della comunicazione agroalimentare ed enogastronomica che assieme a quella sportiva rappresenta un veicolo di promozione imprescindibile.

LA STAMPA NAZIONALE E INTERNAZIONALE SI APPRESTA A SUPPORTARE AGRILEVANTE 2025, L’EDIZIONE PIU’ IMPORTANTE DI SEMPRE

Agrilevante, un “faro” per l’agricoltura del Mediterraneo. Presentata presso il Ciheam di Valenzano (Bari) l’ottava edizione di Agrilevante, la rassegna internazionale della meccanica e dell’agricoltura innovativa. Marcia a pieno ritmo la macchina organizzativa, già assegnato il 75% della superficie totale disponibile. Tecnologie di nuova generazione per le produzioni tipiche del Mediterraneo, attesi operatori e delegazioni da 40 Paesi. Salone Levante Green per la cura del verde, e assise del Club of Bologna fra le novità di questa edizione illustrate dal DG di FederUnacoma Simona Rapastella che ha sottolineato il ruolo importante affidato ai numerosi giornalisti italiani e di tanti altri Paesi del mondo al seguito delle rispettive Delegazioni che, in un contesto di pace, lavorano per far conoscere, attraverso le innovazioni del settore primario, la vita dei popoli. In collegamento con Valenzano, dove in passato UNARGA ha celebrato un Congresso nazionale, tanti colleghi della carta stampata, delle emittenti radiotelevisive e del digitale. Tra essi il Presidente della nostra Unione Roberto Zalambani e la rappresentante italiana in ENAJ e IFAJ Lisa Bellocchi che hanno confermato a FederUnacoma l’impegno a partecipare in ottobre alla più importante manifestazione agricola dell’area mediterranea. L’evento di presentazione, seguito in streaming in tutto il mondo, è stato introdotto dalla Presidente Mariateresa Maschio visibilmente emozionata per il carico di responsabilità che gli industriali italiani di macchine agricole si assumono nei confronti di tante realtà geopolitiche spesso in conflitto tra loro.

La rassegna di Agrilevante prepara un’edizione 2025 in grande stile. In scena alla fiera di Bari dal 9 al 12 ottobre 2025, l’esposizione delle macchine e delle attrezzature per l’agricoltura si presenta sempre più ricca e sempre più “mediterranea”. La Federazione dei costruttori FederUnacoma – organizzatrice di questa rassegna biennale giunta alla sua ottava edizione – ha già assegnato il 75% della superficie disponibile nel quartiere fieristico, avendo aperto le iscrizioni solo nel mese di gennaio, e conta di raggiungere un “sold out” in tempi brevi con oltre  25 mila metri quadrati di superficie netta  impegnata,  e un numero di industrie espositrici non inferiore alle 350  dell’edizione scorsa, provenienti da 20 Paesi. “Le tecnologie in mostra coprono tutte le tipologie merceologiche, dalle trattrici alle macchine operatrici, dalle attrezzature alla componentistica – ha spiegato il Direttore Generale di FederUnacoma Simona Rapastella nel corso della conferenza stampa internazionale svoltasi questa mattina presso il Ciheam di Bari – ma hanno tutte un denominatore comune, l’agricoltura mediterranea, con le sue produzioni tipiche e le sue eccellenze”.

Colture seminative, vigneti, frutteti, produzioni orticole e zootecnia sono presenti in tutta l’area mediterranea e richiedono tecnologie di nuova generazione, capaci di rendere produttive le imprese agricole, di preservare la biodiversità e di sopperire a problemi quali la carenza di risorse idriche o la particolare struttura dei terreni che caratterizzano vaste aree del bacino. La rassegna, che si rivolge ad agricoltori, contoterzisti, tecnici dell’agricoltura e della meccanica agricola, e che richiama operatori economici dall’Europa mediterranea, dai Balcani, dal Medioriente, dal Nord Africa ed anche dall’Africa sub-sahariana – nell’edizione 2023  sono stati in totale 95 mila  i visitatori del quali oltre 4 mila esteri provenienti da 60 Paesi, mentre le delegazioni estere ufficiali organizzate in collaborazione con l’ICE hanno visto operatori da 27 Paesi – presenta quest’anno alcune importanti novità. Accanto alle sezioni tradizionali e al Salone zootecnico, che è organizzato in collaborazione con ARA Puglia e che vede in mostra, nella vasta area antistante il Padiglione Nuovo, capi d’allevamento delle razze più pregiate, l’edizione di quest’anno presenta un Salone inedito denominato Levante Green, dedicato alle macchine per il giardinaggio e la cura del verde,  e l’inedita area Extend, dedicata agli enti istituzionali. Confermata anche la cosiddetta Area REAL, riservata alla robotica per l’agricoltura con esposizione e dimostrazioni in campo di robot e sistemi digitalizzati ad alta automazione.

“Un’esposizione di questo livello – ha sottolineato Simona Rapastellacostituisce infatti una piattaforma non soltanto promozionale e commerciale, ma anche politica e strategica, offrendo agli enti nazionali e locali, al mondo dell’Università e alle organizzazioni professionali occasioni di confronto sui temi di maggiore attualità”. “L’area mediterranea sta assumendo un ruolo sempre più importante – ha sottolineato il Direttore Generale di FederUnacoma – e sempre più importante appare il tema della cooperazione e delle politiche di sostegno al settore primario, in una prospettiva allargata a tutti i Paesi del bacino”.

Grande rilievo avrà il Concorso Agrilevante/Macchine per l’agricoltura mediterranea, con il Premio Lavorazioni agricole e il Premio Cura del verde. Lo stesso programma dei convegni toccherà temi tecnici, come quelli dell’olivicoltura, delle applicazioni digitali avanzate, del benessere degli animali allevati, ma anche temi politico-economici vedi quelli relativi alle prospettive commerciali fra i Paesi delle sponde Nord e Sud del Mediterraneo, all’attuazione del Piano Mattei per l’Africa, al ruolo dei centri di formazione professionale.

“Motivo d’orgoglio per Agrilevante 2025 – ha infine ricordato Simona Rapastella – è la presenza, per la prima volta a Bari, del Club of Bologna, la prestigiosa associazione di esperti e accademici provenienti da tutto il mondo, che analizza gli scenari delle meccanizzazione agricola e suggerisce una agenda delle priorità, utile anche ai fini della programmazione in sede politica”. 

LA FORMAZIONE SUL VINO NEGLI ISTITUTI ALBERGHIERI NEL NOME DELLE VITTIME DI FEMMINICIDIO

L’ 11 marzo, a ridosso della Giornata della Donna, alle 10:30, sarà inaugurata, presso l’IPSAR “Luigi Veronelli” di Casalecchio di Reno (BO), in memoria di Angelo Grando  fondatore della UEG (Union Europèenne des Gourmets) la terza, delle D-VINOTECHE scolastiche, realizzate in Emilia-Romagna, dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Media partners UNARGA e ARGA Emilia-Romagna.

Frutto dell’intuizione di Antonietta Mazzeo (giornalista, associata ARGA) e Milena Ferrari, le D-VINOTECHE rappresentano una delle fasi attuative, diversificanti e qualificanti del Progetto D-VINO È CULTURA, finalizzata alla realizzazione di biblioteche tematiche, che raccolgono testi e materiale audio-visivo, inerenti a tutti gli aspetti della cultura del vino, (tecnica, storia, enologia, analisi sensoriale, manuali, atlanti, trattati, romanzi, etc.). Istituite presso alcuni degli Istituti dell’Emilia-Romagna dove è stato realizzato il Progetto D-VINO, le prime due D-VINOTECHE, realizzate in memoria delle socie dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, vittime di femminicidio, Donatella Briosi e Marisa Leo, sono ospitate dall’Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (MO), e dall’Istituto Istruzione Agraria Alberghiera “G. Raineri – G. Marcora” di Piacenza (PC). La realizzazione del progetto D-VINOTECHE si è resa possibile anche grazie al sostegno economico del Consorzio Tutela Lambrusco DOC. Il Progetto D-VINO è stato ideato, realizzato ed è coordinato dalla Past President Donatella Cinelli Colombini con Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e Roberta Lanero, e sostenuto dal fondamentale apporto di Maura Zini dirigente scolastico dell’Istituto Lazzaro Spallanzani e Capofila della Rete del Progetto.

Il Progetto D-VINO È CULTURA, nasce della necessità di formare sul vino e sui territori del vino gli allievi degli Istituti Alberghieri e Turistici, introducendo un metodo di apprendimento basato sull’esperienza pratica e sull’uso della tecnologia. Mette a contatto gli studenti con l’intera filiera produttiva del vino: vigneti e cantine, ristorazione, enoteche, giornalisti e addetti alla comunicazione e al marketing, sommelier ed esperti, perché fra le Donne del Vino ci sono professioniste di tutta la filiera: produttrici, ristoratrici, enotecarie, giornaliste-comunicatrici, sommelier; esperte che sono in grado di esporre e condividere una vasta gamma di esperienze. Il metodo didattico è semplice, e rivoluzionario; poca teoria e molte testimonianze dirette. Una didattica basata su esempi concreti. Gli studenti reagiscono con entusiasmo alla scoperta di sbocchi professionali che neanche immaginavano, soprattutto nei settori più nuovi come la wine hospitality e in generale l’enoturismo, la comunicazione digitale e il wine management. Negli istituti alberghieri, l’accento è soprattutto sul vino e una particolare attenzione viene posta sulle denominazioni e gli abbinamenti col cibo della regione; ma ci sono anche parti più tecniche come, ad esempio, la lettura dell’etichetta e i significati dei termini. In questo tipo di istituti alcuni direttori didattici avevano già introdotto l’insegnamento del vino mentre nelle scuole di indirizzo turistico manca qualsiasi precedente. In questi istituti il tema degli incontri con le Donne del Vino è stato più orientato sui territori del vino e sulla creazione e comunicazione delle esperienze enoiche. La degustazione completa del vino è riservata agli studenti maggiorenni mentre i più giovani vengono limitati alla degustazione vista e olfatto, e imparano a riconoscere colori e i profumi. Fra gli scopi del progetto è compresa l’educazione al consumo responsabile e la creazione di influencer in grado di comunicare ai coetanei le problematiche causate dall’abuso dell’alcol. In questo ambito il racconto di una giovane testimonial contro l’abuso di alcol è sempre stato accolto con grande interesse.

Le Donne del Vino rappresentano un elemento insostituibile e qualificante del progetto formativo del vino come materia di studio, non solo come destinatarie delle visite didattiche, ma perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino. Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la formazione anche dopo il ciclo scolastico, facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.

SOVRANITÀ ALIMENTARE DEL VENETO IL BILANCIO DELL’ANNATA AGRICOLA 2024

Il tavolo dei relatori alla Camera di Commercio di Treviso

di Efrem Tassinato, giornalista UNARGA

Presentato il rapporto dell’annata agricola 2024, assessore Caner: “Meno produzione ma fatturato in crescita; boom dei pagamenti alle imprese. Criticità dalle epidemie e dai possibili dazi”.

Venerdì 14 febbraio 2025 alle ore presso la Sala Giunta della Camera di Commercio di Treviso, in piazza della Borsa, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Federico Caner e il Direttore di Veneto Agricoltura Nicola Dell’Acqua hanno presentato i dati del Bilancio dell’Annata agraria 2024. Evento cui ho partecipato anche in qualità di giornalista enogastronomico e in rappresentanza di UNARGA, l’Unione Nazionale dei Giornalisti di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, Gruppo di specializzazione della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana.  Ecco in sintesi, un’istantanea di come sono andate le cose per il settore primario veneto, nell’anno che si è da poco concluso.

In un anno caratterizzato da riduzione della produzione a causa di eventi meteoclimatici avversi, con una primavera molto piovosa con effetti sia sulle fasi di sviluppo delle colture che sulle patologie fungine, è degno di nota l’incremento del fatturato agricolo (7,9 miliardi, +2,5%), dovuto al miglioramento e all’aumento dei prezzi. Non è così per tutte le colture: per quelle erbacee (mais, frumento, soia, orzo…) il calo della produzione è controbilanciato solo in parte da un miglioramento dei prezzi; per le colture arboree (frutta, olive/olio e uva/vino) c’è stato invece un incremento delle quantità prodotte, che nel 2023 erano fortemente diminuite a causa dell’andamento climatico non favorevole, amplificato da un incremento anche dei prezzi”. L’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner sintetizza così il report sull’andamento dell’annata agraria 2024, presentato stamattina a Treviso assieme al direttore di Veneto Agricoltura Nicola Dell’Acqua e alla presenza dei rappresentanti delle categorie.

Federico Caner con Efrem Tassinato

Quello del cambiamento climatico e delle nuove esigenze che comporterà per gli agricoltori in termini di difesa attiva e passiva, sarà un tema da considerare nel momento in cui si andrà a delineare la PAC post 2027 – prosegue Caner -. C’è poi la questione dell’export e dei dazi: il Veneto oggi esporta verso gli Stati Uniti soprattutto vino (590 milioni di euro nel 2023, su circa 800 milioni di euro dell’Italia), paste alimentari (60 milioni), prodotti di panetteria e pasticceria (34), ortaggi e frutta (15,5 milioni), formaggi e latticini (14 milioni). Di fronte a questo, mi auguro che il nostro Governo e soprattutto l’Europa possano tutelare le nostre imprese con azioni di salvaguardia. Bene che il Commissario europeo al Commercio abbia dichiarato giusto ieri che è pronto a livello comunitario un miliardo di euro per far fronte a circostanze impreviste”.

La Regione del Veneto in questo sta facendo la propria parte: per quanto riguarda lo Sviluppo Rurale, è la prima d’Italia tra quelle a statuto ordinario per percentuale di spesa. Il PSR 2014-2022 per il Veneto, dall’inizio della programmazione al termine del 2024, ha erogato alle imprese 1 miliardo e 414 milioni di euro, raggiungendo una percentuale del 90,3% rispetto ai 1.561 milioni di euro di dotazione programmata, approvando 387 bandi per 72.887 domande di aiuto finanziate. “Il CSR 2023-2027, avviato a gennaio 2023 – spiega Caner –, ha una dotazione di 817 milioni di euro: al 31 dicembre 2024 ha visto approvati 61 bandi per 533 milioni di euro stanziati, che hanno consentito di finanziare 12.687 domande di aiuto per 377 milioni di euro di aiuti assegnati”.

Nel settore dei pagamenti, Avepa (l’Agenzia veneta per i pagamenti, diretta da Fabrizio Stella) ha svolto nel 2024 un grande lavoro a favore del Settore primario: “Dal 1° gennaio 2024 ad oggi, quasi 60.000 aziende hanno ricevuto pagamenti per le varie misure per un ammontare di 814.700.000 euro. Rendere disponibili i pagamenti in tempi certi e celeri è la prima missione – prosegue Caner -; alla fine dello scorso luglio Avepa è stata dotata di un innovativo strumento finanziario per l’accesso al credito da parte delle aziende agricole, frutto di un accordo tra Regione e Istituti bancari”. La preoccupazione, infine, oltre che per i dazi è anche per le fitopatologie e le infezioni virali, prima di tutte l’aviaria. Dopo l’epidemia 2021/2022, per cui Avepa ha pagato 11,4 milioni di euro in aiuti a 1.470 aziende, dall’autunno 2024 i focolai sono ripresi in tutto il Nord Italia. Dal 1° ottobre sono stati segnalati 56 focolai, 25 dei quali in Veneto; solo nel 2025 sono 12, tutti concentrati nel Veronese. “Per l’aviaria – dichiara Caner – ho chiesto al Masaf l’attivazione delle misure di sostegno ex art. 220 Reg. Ue 1308/2013, come nel 2021 e 2022. Una risposta alle imprese va data, e in fretta”. Per quanto riguarda invece la peste suina africana, il Veneto non è attualmente regione infetta, ma l’attenzione è massima in quanto alcuni comuni del Mantovano risultano interessati. “Siamo già pronti con un sostegno alle imprese suinicole che investono sull’aumento della biosicurezza degli allevamenti – dice Caner -. Nell’ambito del CSR, abbiamo stanziato 3 milioni in un bando che si chiuderà il 6 marzo”.

Nicola Dell’Acqua – Alessandra Liviero – Federico Caner

Infine, anche nel 2025 saranno adottate misure contro la flavescenza dorata, sia per una campagna di monitoraggio che per aiuti alle imprese: “E’ in essere un bando per la sostituzione dei vigneti affetti da questa patologia con un contributo di 6.500 euro a ettaro. Nel 2024 abbiamo ricevuto 224 segnalazioni di impianti colpiti da infezione, con 119 ordinanze di estirpo”.

Veneto Agricoltura, in continuo collegamento con la Regione del Veneto – conclude il direttore di Veneto Agricoltura Nicola Dell’Acqua -, sta affrontando da diversi anni la problematica del cambiamento climatico, avviando molti progetti innovativi, anche all’interno delle aziende pilota e sperimentali dell’Agenzia stessa. Progetti che vanno dal miglioramento ed efficientamento dell’uso dell’acqua alle prove varietali in campo orticolo, ad esempio. Anche sul fronte della sostenibilità ambientale, abbiamo in atto numerosi progetti, in particolare sulle colture estensive, che mirano a trovare nuove soluzioni di coltivazione per contrastare malattie fungine e attacchi di insetti nel rispetto dell’ambiente, ma in maniera efficace e con attenzione all’economicità. Siamo a disposizione di tutti per sviluppare qualsiasi idea innovativa in qualsiasi comparto produttivo agricolo, senza tralasciare nessun aspetto, anche in un’ottica di economia circolare che possa fornire agli agricoltori nuove opportunità e un ulteriore recupero di marginalità e redditività”.

In conclusione, un bilancio con alti e bassi ma complessivamente positivo, ricco di indicatori che confermano l’orientamento verso una agricoltura sempre più di qualità e dove risulta evidente che le competenze, le nuove tecnologie e l’organizzazione delle filiere sta facendo la differenza. Soprattutto, per rendere il comparto agroalimentare del Veneto e più in generale italiano sempre più resiliente, per cogliere le nuove sfide imposte dalla competitività e dal rischio dazi, che si stanno intravvedendo all’orizzonte dei mercati globali.

IDENTITA’ GOLOSE VISITATA DA UNARGA

di Marco Ceriani, delegato Consiglio Nazionale UNARGA

Un week end di gran gusto quello appena concluso a Milano. Il palcoscenico della kermesse milanese di Identità Golose ha visto sul palco ben 170 relatori, 89 masterclass, 12 approfondimenti tematici. Tra i tanti chef stellati presenti alla manifestazione la star che come sempre ha attirato di più l’attenzione è stato Ferran Adrià chef che con il suo ristorante tristellato “elBulli” ha cambiato per sempre volto, tecniche e identità della cucina contemporanea dautore.

È Adrià che ha ideato, creato e reso celebre la cucina molecolare. Sempre suo l’utilizzo dei selz per creme e mousse, l’utilizzo del sottovuoto, dell’azoto liquido, l’uso delle pinze per l’impiattamento dei cibi e le invenzioni in materia di caffè (quello solidificato e quello con il caviale) e… tanto, molto altro.  Ad uno dei tanti cooking show a cui ho assistito, ho incontrato Karime Lopez chef di “Gucci Osteria- Massimo Bottura, Firenze”.  Di origini messicane, Karime è stata la prima chef messicana a ricevere, nel 2019 la stella Michelin e il premio di miglior Chef donna della Guida Identità Golose). Karime con il marito Takaiko Kondo, chef giapponese, si sono specializzati nella cucina dei primi piatti con ingredienti fusion tra Modena, Mexico e Giappone. Karine è non solo una chef di fama ma è anche nota per la sua umanità verso i colleghi di cucina. Sua è la frase: «Se un cuoco non è felice, lasciatelo andare», un pensiero che riflette sul benessere nelle cucine dei ristoranti, «I ragazzi della brigata non sono una nostra proprietà. Il rispetto delle persone è tutto».  Bella, brava e sensibile, cosa volere di più da una chef stellata?

LE FILIERE DEL FLOROVIVAISMO MONDIALE A FIERA MILANO RHO PER MYPLANT&GARDEN. TRA I MEDIA PARTNER UNARGA E ARGA LOMBARDIA LIGURIA

Panoramica dei padiglioni espositivi

Presentata a Milano il 12 febbraio scorso la IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde (Fiera Milano Rho, 19-21 febbraio 2025), appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo. Tra i 50 media partner italiani e stranieri anche Unarga con Arga Lombardia Liguria, rappresentata dal Presidente nazionale Roberto Zalambani e dal Consigliere nazionale nonchè referente lombardo Marco Ceriani.

55.000 mq di spazi espositivi su 4 padiglioni: una superficie impressionante, 5,5 ettari di esposizione pari a 8 campi da calcio o a 211 campi da tennis. Oltre 800 marchi in esposizione (22% dall’estero, soprattutto da Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Francia, Spagna, e per la prima volta saranno in fiera aziende floricole da Ecuador e Kenya), decine di associazioni partner, 200 delegazioni di buyer e oltre 125 aziende estere accreditate in visita da 45 Paesi strategici e 5 continenti,70 tra convegni e iniziative speciali, 9 macrosettori merceologici di riferimento: vivai, fiori, decorazione, macchinari, tecnica, vasi, servizi, architettura ed edilizia, arredo outdoor. In più, aree esterne per barbecue e boscaioli. Attesi oltre 20.000 operatori e centinaia di buyer e delegazioni internazionali da Medio Oriente (in continuo aumento), Europa (Germania, Spagna, Bulgaria, Romania e Francia in primis), Nord America e Cina, a testimonianza della centralità di Myplant nei mercati globali e dell’eccellenza del prodotto ‘Made in Italy’ nel mondo: si tratta di operatori e aziende del verde, paesaggisti, sviluppatori immobiliari, insegne distributive, centrali d’acquisto, manager dello sport, strutture hospitality a 360°, tecnici e municipalità, organizzatori di grandi eventi, società import/export.

Confermato il record del valore della produzione nel 2023 (3,1 miliardi di euro), il florovivaismo ‘Made in Italy’ dovrebbe sfondare quota 3,2 miliardi nel 2024. Il dato più alto di sempre, in base alle proiezioni basate sui rilevamenti del 2024, pari a un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente e del 30,8% in 10 anni. Anche i dati sulle esportazioni italiane risultano incoraggianti, superando il miliardo nei primi 9 mesi del 2024 (+5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Tuttavia, se la bilancia commerciale ha registrato un avanzo superiore ai 390 milioni di euro, è stato registrato un evidente aumento delle importazioni: 618 milioni di euro, erano 471 e 459 nello stesso periodo rispettivamente del 2023 e del 2022. I principali acquirenti dei prodotti florovivaistici di origine italiana nel mondo sono in ordine: Francia (19,7% del valore dell’export italiano registrato dei primi 9 mesi del 2024); Paesi Bassi (17,0%); Germania (16,4); Svizzera (5,0%) e Regno Unito (3,7%). Dall’altra parte i principali fornitori risultano essere: Paesi Bassi (72,0% del valore dell’import italiano registrato dei primi 9 mesi del 2024); Francia (7,2%); Spagna (6,2%); Germania (3,5%) e Grecia (2,6%).

La presentazione alla stampa dell’edizione 2025

Il florovivaismo italiano, con 17.000 aziende e oltre 45.000 gli ettari di terreno dedicato, è una industry risultato d’insieme di filiere importantissime per l’economia italiana, il benessere dei cittadini e l’equilibrio ecosistemico. Il florovivaismo è un settore cruciale per l’economia, la salute e l’ambiente. Contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico indoor e outdoor, mitigare le temperature soprattutto in ambito urbano – riducendo anche il tasso di mortalità legato all’innalzamento delle temperature -, migliorare la gestione delle acque piovane, consolidare i terreni, ridurre il rischio di alluvioni, salvaguardare ecosistemi, favorire la biodiversità.

L’Italia è un “hotspot climatico”, ossia un territorio dove il progressivo innalzamento delle temperature corre a doppia velocità rispetto alla media, in cui l’aumento delle aree verdi nelle città è essenziale per affrontare ondate di calore, smog e fenomeni climatici importanti. Le città italiane stanno affrontando estati sempre più lunghe e calde, con un incremento significativo delle “notti tropicali”. Inoltre, i danni economici causati da intensi sbalzi climatici sono aumentati drasticamente, rendendo l’Italia il Paese europeo con le perdite e i costi più alti. Effetti sociali, economici e produttivi che una puntuale e corretta gestione del territorio avrebbe potuto ridurre drasticamente: il florovivaismo può dare un contributo decisivo nella progettazione e realizzazione di strategie di adattamento e mitigazione climatica, anche attraverso le nuove tecnologie.

In quest’ottica, le filiere del verde si stanno sempre più avvicinando all’innovazione sostenibile, alla digitalizzazione e all’efficientamento della raccolta e gestione dei dati. Uno spaccato di tutto ciò sarà ben rappresentato da MyplanTech, che metterà in evidenza le principali novità e innovazioni proposte dalle aziende. Nel settore delle coltivazioni, l’agricoltura 4.0 fa progressi: secondo l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, nel 2023 le colture hi tech sul totale erano salite al 9%- per un giro di affari pari a 2,5 miliardi di euro (+19% rispetto al 2022). Acquaponica, circolarità, risparmio idrico ed energetico, robotica, fotovoltaico, sensoristica AI, substrati e concimi ecocompatibili, digitalizzazione, mappatura dei terreni, sistemi di monitoraggio e illuminazione, pavimentazioni, vertical farming sono alcune delle proposte presenti in fiera

Al termine della presentazione il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani ha visitato alcuni locali del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che, cinquant’anni fa, nel 1975, ospitò il Congresso mondiale della stampa agricola, unico tenutosi in Italia.

I CAMMELLI SUL VESUVIO, NAPOLI PIÙ CALDA DE IL CAIRO MENTRE MINACCIOSE PIOGGE ARRIVANO DALL’AFRICA

di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI

Mentre dall’osservatorio Copernicus viene confermato Gennaio come mese più caldo di sempre, è annunciato tra pochi giorni lo storico sorpasso di un grado tra Napoli ed Il Cairo: i 18 gradi del capoluogo campano saranno peraltro solo un grado meno di Riyad, capitale dell’Arabia Saudita!

Il tutto all’indomani dei prevedibili nubifragi, che hanno colpito la Sicilia NordOrientale e la Calabria ionica in un quadro climatico, che vede ancora il mar Mediterraneo molto caldo (fra i 16° delle coste meridionali italiane ed i 18° di quelle greche, mediorientali e nordafricane) e per questo nuovamente a rischio di eventi estremi per l’annunciato arrivo di un fronte temporalesco, proveniente dalle coste maghrebine e che tornerà ad investire Sicilia e Calabria, che si confermano alla mercè del tempo, per poi spostarsi più a Nord. Le mappe meteorologiche dell’ECMWF (European Centre for Medium Range Weather Forecasts – Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) non promettono niente di buono: a rendere noto l’evolversi di una primavera “fuori stagione” è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

Sul tratto di costa che, unisce le province di Messina e Catania, gli oltre 100 millimetri (quasi mm. 200 su alcune zone) di pioggia, caduti nello scorso week-end, hanno provocato la piena di diversi torrenti, alcuni dei quali straripati come lo Zafferia, che ha sommerso l’omonimo paese con fango e detriti: sono esondati la Pagliara, il Niceto, il Fiumedinisi, la Savoca, il Cozzi, il Santa Venera, il San Giovanni. Ancora una volta inoltre, a far da contraltare, c’è l’esiguità delle piogge cadute sulle aree interne dell’Isola, dove solo in poche stazioni di rilevamento le precipitazioni cumulate nelle 48 ore hanno raggiunto le due cifre (quasi esclusivamente sulle province di Catania, Siracusa, Ragusa e parte del Trapanese).  Lo stesso ciclone mediterraneo è stato la causa delle grandinate e dei nubifragi con cumulate di pioggia di oltre 100 millimetri, che hanno flagellato anche le province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone, anche qui portando in dote straripamenti di torrenti come la Fiumarella e numerose frane.

“Lungo tutta la Penisola continuano a segnalarsi eventi meteo dalle caratteristiche estreme, cui il Paese si contrappone con colpevole distrazione, continuando a privilegiare gli interventi in emergenza a quelli in prevenzione – segnala Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – In Italia non si percepisce quel cambio di passo in termini di adattamento alla crisi climatica e che pare invece finalmente entrare nelle direttrici europee.”

Sul fronte delle risorse idriche del nostro Paese, positiva è la ripresa, che sta interessando alcune regioni meridionali, a partire proprio dalla Sicilia che, grazie a due mesi (Dicembre e Gennaio) più piovosi del consueto (il primo mese del 2025 ha registrato quasi ovunque cumulate superiori a mm. 100, superando mm. 200 sull’area orientale dell’Isola), ha visto incrementare i volumi stoccati negli invasi di oltre 50 milioni di metri cubi, salvo poi trovarsi costretta, a causa di criticità strutturali delle opere idrauliche, a sversare in mare una parte consistente di questo “oro blu”. Attualmente l’acqua invasata in Sicilia ammonta a circa 250 milioni di metri cubi, ma di questi solo il 48% è realmente utilizzabile.

“E’ difficile accettare la condizione di un’isola, dove basterebbe la manutenzione dell’esistente ed il completamento degli schemi idrici per dare un significativo incremento alla resilienza di territori esposti più di altri agli sconvolgimenti dettati dalla crisi climatica” commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Nell’Italia insulare, capitolo a parte merita la condizione della Sardegna, dove i volumi idrici aumentano di oltre 156 milioni di metri cubi in un quadro, però, diviso tra bacini colmi (ad esempio, in Baronia ed in Ogliastra) con l’ “incubo” di sversare l’acqua in mare e cronica scarsità idrica in alcuni territori (Basso Sulcis ed Alto Cixerri, ma anche le aree nordoccidentali).  Nel Sud Italia, la Basilicata registra un incremento di oltre 6.800.000 metri cubi nella riserva idrica, trattenuta nei bacini artificiali, riducendo il deficit con il 2023 a circa 43 milioni di metri cubi (nei primi giorni di Dicembre il disavanzo era mln. mc. 161 ca.!). In Puglia, l’attesa ripresa idrica tarda ad arrivare: con l’incremento settimanale di mln. mc. 2,78, il totale delle riserve idriche della Capitanata raggiunge mln.mc. 59,5 , cioè meno di un quinto del volume di riempimento autorizzato. In Campania, questa settimana si registrano incrementi di portata per i fiumi Volturno, Sele e Garigliano. Nel Lazio continua la parabola discendente dei livelli nei due laghi dei Castelli Romani: quello di Albano, in meno di un anno e mezzo, si è abbassato di ben 64 centimetri (!!) e fatica a risollevarsi anche in periodi piovosi, mentre quello del bacino di Nemi è sceso di un ulteriore centimetro, nonostante qualche pioggia. E’ rimasta invece pressoché stabile, durante il mese di gennaio, l’altezza idrometrica del lago di Bracciano. Continuano ad essere deficitari i flussi in alveo dei fiumi laziali, perfino se confrontati con le portate registrate nello scorso quinquennio spesso caratterizzato da gravi crisi idriche: Tevere, -32%; Aniene, -39%; Velino, -22%.

In Umbria, il largamente deficitario livello del lago Trasimeno si è alzato di 3 centimetri in questa settimana; la diga Arezzo trattiene volumi idrici pari a mln. mc. 2,32 ,mentre le portate dei fiumi Topino, Paglia e Chiascio subiscono una leggera flessione. In Abruzzo i livelli idrometrici dei fiumi Alento, Sinello e Pescara registrano valori superiori a quelli medi dello scorso quinquennio. Nella regione, nonostante la situazione su alcuni territori sia migliorata (nella fascia collinare teatina la disponibilità idrica è tornata nella norma), in altre zone persiste una condizione di severità idrica alta (nella Piana del Fucino, la disponibilità di risorse è ancora al di sotto dei livelli minimi storici). Nelle Marche, i fiumi Potenza, Esino e Nera continuano a registrare le altezze idrometriche più basse del recente quinquennio; i volumi trattenuti negli invasi ammontano a mln. mc. 43,73.

La Toscana, che la scorsa settimana aveva dovuto affrontare un’emergenza maltempo, vede tornare a scendere i livelli dei fiumi che, pur mantenendo flussi abbondanti, rientrano in parametri idraulicamente meno preoccupanti; ancora deficitaria è la portata del fiume Ombrone, che è a circa il 9% della media del periodo (!!). Anche in Liguria calano i livelli dei fiumi Vara, Entella, Magra ed Argentina dopo i pesanti nubifragi della scorsa settimana e che avevano fatto temere per l’assetto idrogeologico. In Emilia Romagna, tra i fiumi appenninici l’unico a crescere è la Secchia, la cui portata attuale supera del 196% quella media del periodo; risultano invece molto al di sotto del consueto i flussi in alveo dei bacini fluviali più orientali: la portata del Savio è quasi un decimo di quella normale, mentre il Reno è sceso addirittura sotto i livelli minimi storici. I bacini piacentini sono all’82% del volume invasabile, segnando volumi idrici nettamente al di sopra dei valori tipici di questa stagione.

Nell’alveo del fiume Po scorre più acqua del consueto: il surplus supera il 50% in alcune stazioni del Torinese e dell’Alessandrino e non scende sotto il 20% lungo tutta l’asta. In Veneto tornano superiori alla media le portate dei fiumi Adige (+44%), Livenza (+8,7%), Piave (+27%); in calo, invece, il livello del Bacchiglione. A Gennaio le precipitazioni sulla regione sono state superiori del 27% alla media; sulle Dolomiti però, da inizio anno idrologico, il deficit di precipitazione nevosa è stimabile in -34%, mentre sulle Prealpi in -43%. In Lombardia, l’indice SWE (Snow Water Equivalent) registra + 28% di neve rispetto alla settimana scorsa, ma rimane deficitario sia rispetto alla media storica (-42%) sia al 2024 (-13%). Il totale delle riserve idriche registra un deficit del 25,63% rispetto alla media. Le altezze idrometriche dei grandi laghi del Nord sono in forte crescita e ben al di sopra delle medie storiche: il riempimento del Maggiore si attesta all’83%, quello del Lario è al 58,2% , il Benaco è al 90,7%, il Sebino al 70,7%. 

In Piemonte, la neve al suolo è nella media sulle Alpi Occidentali e Settentrionali, mentre nel settore meridionale ne manca il 45%. Il mese di gennaio ha visto cadere il 67% di pioggia in più della media. E’ in aumento la portata della Stura di Demonte, mentre a torna a decrescere, dopo gli exploit dei giorni scorsi, quella del Tanaro. In Valle d’Aosta, infine, è in calo la portata della Dora Baltea, mentre resta invariata quella del torrente Lys.

UNARGA MEDIA PARTNER DEL PREMIO “TAVOLETTA D’ORO”. EVENTO CONCLUSIVO IL 15 FEBBRAIO A “I CIOCCOLATI DEL MEDITERRANEO” DI MAGLIE.

I riconoscimenti pronti per essere assegnati ai “re del cioccolato”

Il Premio Tavoletta d’Oro, in occasione del trentennale della fondazione della Compagnia del Cioccolato, celebra i migliori cioccolati italiani con la ventitreesima edizione. La cerimonia si svolgerà il 15 febbraio alle ore 12:00 nella bellissima cornice dell’evento “I Cioccolati del Mediterraneo” che si terrà a Maglie nel Salento, all’interno del nuovo Museo Archeoindustriale di Terra d’Otranto con diretta Facebook sulla pagina di Compagnia del Cioccolato. Unarganews media partner.

Le Tavolette d’Oro, veri oscar del cioccolato, rappresentano i più autorevoli premi al cioccolato di qualità in Italia, i giudizi degustativi sono assegnati secondo le schede di valutazione ideate da Compagnia del Cioccolato. L’associazione è attiva da 30 anni e vanta più di mille associati con una composizione che va dagli amanti del “cibo degli dèi” a degustatori professionali, giornalisti del settore, esperti a vario titolo del food e raffinati gourmet. La Compagnia, sempre attenta alle problematiche legate al cioccolato di qualità, vuole con questi Premi, fornire un’analisi completa dei cioccolati in vendita in Italia e un orientamento per i suoi soci e per tutti i consumatori.

Arrivano a questa finale i cioccolati che hanno superato gli 85 centesimi e che, nella loro complessità, rappresentano l’eccellenza del cioccolato italiano. I giudizi sono assegnati dalle commissioni composte dagli esperti degustatori di Compagnia. Sono stati assaggiati più di 1300 tra cioccolati in tavoletta e altri prodotti al cioccolato.

La diretta sarà disponibile sulla pagina Facebook di Compagnia del cioccolato al link: www.facebook.com/compagniadelcioccolato

Una Festa del cioccolato italiano che nel trentennale della Compagnia rappresenta la continuità di fare didattica portando avanti la volontà di trasmettere tutta la conoscenza e l’amore per il cioccolato.

Info Premio: +39 335 6509808

segreteria@cioccolato.it

premiotavolettadoro@cioccolato.it

www.cioccolato.it   –   www.cioccolatidelmediterraneo.com

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