|
||
![]() Con i giornalisti nell’area espositiva Carpigiani i maestri gelatieri Gabriele Vannucci (candidato ai 3 coni), Gianfrancesco Cutelli (3 coni), Lucia Sapia (3 coni), Sergio Dondoli (3 coni), Antonio Mezzalira (3 coni) e Cinzia Otri (3 coni) Come tradizione, la Fiera nella quale UNARGA, ENAJ e ARGA Emilia Romagna, Marche, Umbria e San Marino aprono insieme l’attività associativa è il Sigep di Rimini, Salone internazionale di gelateria, pasticceria, arte molitoria, caffè, tecnologie e prodotti per la panificazione e il dolciario, grazie all’ufficio stampa di Italian Exhibition Group e a quelli di prestigiose aziende espositrici. Due le giornate dedicate all’accoglienza della stampa in uno spazio dedicato: il 21 e il 24 gennaio 2023. ![]() Con i giornalisti a Casa Optima: Daniele Savioli marketing manager Giuso e Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani, Francesco Fattori AD Casa Optima, Cristina Tosi marketing manager MEC3, Matteo Sala, direttore marketing Casa Optima Tra i 28 padiglioni che hanno ospitato oltre 1000 imprese e visitatori da 155 Paesi, i giornalisti specializzati hanno scelto, nel vastissimo comparto del gelato, Carpigiani e Casa Optima Group grazie alla collaborazione delle associate, responsabili della comunicazione, Michela Iorio e Arianna Denicolò che hanno unito alla professionalità la capacità di suscitare conoscenza, curiosità e notizie giornalistiche. Il Gruppo della stampa specializzata, guidato dalla Presidente dell’European Network of Agricultural Lisa Bellocchi, dal Presidente UNARGA Roberto Zalambani e dal Presidente ARGA Andrea Guolo, ha partecipato all’inizio delle manifestazioni per i 20 anni della Gelato University (rappresentata dalla Direttrice Kaori Ito) attratto dall’azienda di Anzola dell’Emilia, leader mondiale delle macchine per la creazione di questa indiscussa eccellenza italiana, 300 delle quali sono state messe a disposizione di gelatieri, chef e pasticceri. Nata nel 2003, la Scuola ha ospitato 70 mila studenti che hanno frequentato i corsi in 22 campus di 21 Paesi contribuendo in modo determinante a portare l’ arte dolciaria italiana nel mondo. Un altro grande spazio espositivo ha ospitato quella che, con una denominazione fortemente evocativa, ha assunto la denominazione di Casa Optima. Qui si è manifestata tutta la capacità di MEC3-The genuine Company, di diffusione della passione per l’arte del gelato artigianale italiano. Ci siamo trovati di fronte a un’azienda leader nella produzione di ingredienti per la gelateria, la pasticceria artigianale e il beverage, protagonista in oltre 150 Paesi del mondo attraverso una rete capillare di agenti e distributori. Fondata nel 1984, è oggi sinonimo di eccellenza, ricerca e creatività; MEC3, insieme a Giuso, Modecor, Pernigotti, Maestri Gelatieri Italiani, Florensuc e Ambra’s, forma il Gruppo Casa Optima che ha proposto tantissime novità golose e innovative.
Inalca, nell’ambito della responsabilità sociale dell’impresa, ha sviluppato da molti anni impianti di digestione anaerobica per trattare gli scarti derivanti dalla lavorazione delle carni. Il residuo finale del processo – tecnicamente definito “digestato essiccato” – consiste in un materiale organico disidratato utilizzabile come materia prima per la produzione di fertilizzanti organici, per un quantitativo di circa 4.000 tonnellate anno. Il progetto NP Sustainable Fertilizer ha coinvolto gli stabilimenti Inalca di Ospedaletto Lodigiano e Pegognaga (MN) e ha permesso di verificare scientificamente i processi di realizzazione e trasformazione del digestato in nuovi fertilizzanti, contenenti azoto (N) e fosforo (P) in forma organica, studiando gli effetti sul suolo e le performance agronomiche su piante di interesse agrario. Grazie al progetto, sviluppato nell’arco del biennio 2021-22, è stata verificata la potenziale valorizzazione di questa materia prima realizzando concimi organo-minerali di grande interesse per il mercato. Il progetto ha portato, infatti, alla realizzazione di tre prototipi di fertilizzanti – due totalmente organici e uno organico-minerale – sia in formulazione polvere sia pellet, con interessanti risultati a livello di suolo e di pianta. Come spiega Giovanni Sorlini, Responsabile Qualità, Sicurezza e Sostenibilità di Inalca, “da tempo studiavamo come sfruttare le potenzialità del digestato essiccato proveniente dalla nostra filiera di produzione della carne bovina, difficilmente valorizzabile “tal quale”. Grazie alle competenze di Fomet e degli altri partner accademici, siamo arrivati alla produzione di nuovi fertilizzanti di origine non chimica e ad elevato contenuto di sostanza organica, da utilizzare in un’agricoltura sempre più sostenibile, capace di assicurare sicurezza alimentare e tutela ambientale”. Il progetto è stato co-finanziato dall’Unione Europea, tramite Eit Food.
È questo, in sintesi, il contenuto dell’incontro di approfondimenti e formativo organizzato dall’Associazione culturale La riviera friulana e dall’Associazione regionale della Stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine all’Azienda agricola Brojli, della Famiglia Clementin, ad Aquileia. Come ha ricordato il presidente della Riviera friulana e di ARGA FVG, Carlo Morandini, che ha condotto il dibattito, il vino è nuovamente sotto attacco visto che in alcuni Paesi, dal Canada all’Irlanda, è stato imposto di apporre sulle etichette delle bottiglie una frase che richiama l’attenzione sui rischi per la salute derivanti dalla sua assunzione. Il vino, a memoria d’uomo, rappresenta un elemento indissolubile della buona tavola, ma è anche il pretesto per suggellare incontri, momenti felici, successi, amicizie, completare occasioni conviviali. Fa anche parte del costume e della cultura dei popoli occidentali. Gli antichi, ha ricordato la scrittrice Rosinella Celeste Lucas, lo identificavano in figure divine, come Bacco, Dioniso, Demetra, mentre innumerevoli artisti gli hanno dedicato quadri e opere, scritti e prosa. Ma anche poesie, come la stessa Rosinella Celeste che ha raccolto nel libro ‘Vin, amore e poesie’, vino, amore e poesia, scritto in italiano e in lingua friulana, brevi ma intense liriche dedicate ai vini da vitigni autoctoni friulani. Claudio Lucas, nutrizionista, ha parlato dei rischi che può generare una tendenza proibizionista, e si è rifatto a esempio alla Cultura Wok, che per imporre una teoria o una visione cerca dapprima di instillare dei dubbi, quindi cita esempi probatori per poi negare l’evidenza di fatti reali affermando verità diverse. Lucas, soffermandosi sul tema dell’incontro e per evidenziare i cambiamenti di costume e degli orientamenti culturali, ha ricordato che nel 2010 nei corsi di nutrizionismo e di educazione alimentare veniva portata a esempio una piramide alimentare allora riportata sui libri di testo. In cima alla quale c’era il vino perché era ritenuto componente ineludibile della dieta quotidiana, mentre oggi, invece, ne sono messi in risalto valori negativi. Per Nicola Fiotti, Docente di nutrizione all’Università di Trieste, il vino è una bevanda alcolica che va assunta con consapevolezza, come tutti gli alimenti, liquidi e solidi, che se ingeriti senza misura possono generare effetti dannosi. Il vino è da decenni un fattore determinante dell’economia rurale, nei settori della enogastronomia, della ristorazione, turistico, e come ha ricordato Rodolfo Rizzi, enologo, da tempo considerato tra gli esperti del mondo enoico, ciononostante viene preso di mira periodicamente da organismi comunitari o correnti di pensiero, oppure finisce al centro di polemiche e di decisioni avverse o negative. Per quanto riguarda specificamente il Friuli Venezia Giulia, Rizzi ha infatti ricordato le questioni del Tocai, vitigno autoctono assegnato a un altro Paese da una determinazione Ue che riconosce ufficialmente le denominazioni assimilabili a realtà omonime presenti sul territorio. Diversa, ma non meno rischiosa per gli effetti sull’economia locale è stata la vicenda del Prosek, un vino prodotto in altri Paesi che però per assonanza rischiava di prendere il posto nell’immagine collettiva del Prosecco, ‘carta’, quest’ultima, giocata di recente e rivelatasi vincente per l’economia vitivinicola veneta e friulana. Un’opportunità, che però al momento della costituzione della Doc interregionale tra FVG e Veneto non fu colta pienamente dai viticoltori friulani. Oggi il successo del Prosecco conferma l’avvedutezza delle scelte attuate. Occasioni trascurate, perse, non opportunamente colte, che come ha messo in luce il segretario generale dell’UNARGA, l’Unione nazionale delle ARGA, Gian Paolo Girelli, presente con il presidente regionale Morandini assieme al vicepresidente di ARGA FVG, Claudio Soranzo, provocano effetti negativi non meno nefasti di quanto generato dall’italian sounding. Si tratta dell’utilizzo di denominazioni copiate da quelle di prodotti di successo italiani regolarmente registrati con l’obiettivo di sfondare sui mercati internazionali. Il fenomeno ‘italian sounding’, ha insistito Girelli, provoca all’Italia la perdita di 100 milioni di euro l’anno del Pil che sarebbe generato dalla stessa quantità di prodotti se fosse regolarmente realizzata nel nostro Paese. Ecco, dunque, che una scelta vincente per sconfiggere frodi, sofisticazioni, l’introduzione di metodi di classificazione degli alimenti che mistificano la valenza dei prodotti agroalimentari danneggiando la percezione dei valori nutritivi e della salubrità, come il metodo Nutri-score, le etichette a semaforo evocate in precedenza da Rodolfo Rizzi, e i cibi sintetici, è la valorizzazione dei prodotti locali, delle tipicità, dell’identità del territorio che si concretizza e si tramanda anche attraverso il cibo. Lo ha ribadito Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine, ricordando che la Dieta mediterranea è stata riconosciuta tra gli elementi Patrimonio dell’umanità in quanto ne sono stati statisticamente dimostrati i valori salutistici. Valori alla base del percorso di crescita interpretato dal sistema enologico del Friuli Venezia Giulia e del Nordest, e che secondo Franco Clementin, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia FVG) e ospite della serata, sono attestati sul territorio del quale anche il vino è l’espressione, ed è la sintesi delle tradizioni e della cultura locali. Lo testimonia l’interesse manifestato dai degustatori, dagli appassionati, dagli enoturisti che arrivano anche da lontano, a partire dalla primavera anche dall’Austria lungo le piste ciclabili, per raggiungere Grado, Lignano, la Riviera friulana, le altre ricchezze e attrattive del Friuli Venezia Giulia. Attrattive uniche tra le quali vi sono i siti riconosciuti dall’UNESCO ‘Patrimonio dell’umanità’, tra i quali c’è Aquileia. Essi colgono le proposte enologiche di pregio di un territorio sul quale il vino viene pro dotto fin dall’epoca degli antichi romani. Un prodotto che oggi è divenuto uno dei biglietti da visita di pregio della nostra terra, delle sue attrattive, della stessa comunità che l’ha saputa sviluppare e far apprezzare da turisti che vi arrivano da diverse parti del mondo. Nel corso della serata è stata anche citata la Carta FVG, il documento congiunto adottato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sostenuto anche da ARGA FVG, che è stato fatto condividere dl Presidente, Piero Mauro Zanin dalla Conferenza nazionale dei Consigli regionali. ARGA FVG, ha ricordato in conclusione il presidente Morandini, già oltre due mesi fa ha adottato un proprio documento a sostegno delle campagne di contrasto agli attacchi perpetuati alle tipicità e alle produzioni identitarie locali, contro l’adozione del metodo ‘nutri-score’, le etichette a semaforo per i prodotti agroalimentari, contro l’utilizzo dei cibi sintetici e per la difesa della salvaguardia dei prodotti locali di qualità. Prodotti, dei quali il FVG e l’intero Paese sono ricchi: essi rappresentano oramai un biglietto da visita di eccellenza dei territori di provenienza. ![]() A sx il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, i vertici di ARGA Fvg e il segretario generale di UNARGA Gian Paolo Girelli Un incontro informativo interessante e proficuo, quello tra il Viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava, e i vertici di ARGA FVG e di UNARGA assieme a una rappresentanza degli operatori agricoli della Riviera friulana, svoltosi a Latisana (Ud) all’azienda Lorenzonetto Cavalier Guido, l’imprenditore rivierasco tra i pionieri dello sviluppo rurale dell’area. Il viceministro era stato invitato da ARGA FVG alla riunione organizzata dall’Associazione culturale La Riviera friulana con il supporto del Club per l’UNESCO di Udine e la collaborazione di UNARGA (Unione nazionale delle ARGA), per conoscere le posizioni del Governo, le scelte e le prospettive per la tutela, ma anche la valorizzazione e fruizione dell’ambiente, nel Friuli Venezia Giulia, e non solo, e nell’area alla quale fanno riferimento le grandi realtà turistiche di Lignano Sabbiadoro, Grado e Bibione, nel vicino Veneto orientale, ovvero la Riviera friulana. Priorità, nell’esauriente dibattito con l’onorevole Gava, condotto dal presidente dell’Associazione La Riviera friulana e di ARGA FVG, Carlo Morandini, è stata data alle ultime novità in materia di mobilità elettrica che avrebbero potuto interessare anche la lavorazione delle campagne. Accanto alla determinazione del Governo che è valsa il ritiro da parte della Ue del divieto alla produzione dei motori termici a partire dal 2035, la Viceministro si è detta molto interessata alla diffusione dei bio-carburanti per motori endotermici a zero emissioni, i primi esemplari dei quali sono già stati messi su strada dalla Iveco, ricordando che il monopolio delle materie prime necessarie per la realizzazione delle batterie per auto elettriche è in mano all’economia cinese. L’onorevole Vannia Gava, sollecitata dal Segretario generale UNARGA, Gian Paolo Girelli, si è confermata anche a favore della diffusione dei termovalorizzatori a zero emissioni, finanziabili con risorse nazionali, per fare dei rifiuti non più un problema bensì una risorsa anche in termini di occupazione, scongiurando quel ‘turismo dei rifiuti’ che oggi vale 1 milione e 300 mila tonnellate di materiale trasportato ogni anno all’estero, con costi enormi e rischi per l’ambiente. Parlando di inquinamento, Gava ha colto lo spunto dal citato traffico di Tir e treni carichi di rifiuti per ricordare che comunque l’Europa è causa soltanto per il 7,8 % dei gas che possono incidere sul clima, ma paga decisioni causate da realtà ben più inquinanti. Il Governo, ha soggiunto, ha all’attenzione anche la crisi idrica, e sta valutando soluzioni tecnologiche d’avanguardia, che non ha mancato di descrivere. Mentre la Regione FVG, rappresentata dal Presidente della 1. Commissione Attività produttive, e agricoltura, Alberto Budai, che accompagnava l’esponente del Governo, ha stanziato somme cospicue per la realizzazione di invasi per la raccolta di acqua piovana, alcuni già operativi. Altre domande sono state poste dal presidente onorario di ARGA FVG, Amos D’Antoni, e dal vicepresidente, Marco Buzziolo, che da esperto del mondo faunistico-venatorio ha sollecitato il Viceministro sulle azioni che vanno intraprese per il contrasto alle specie animali aliene invasive e infestanti, fonte di danni all’ambiente, anche rurale, e alle specie autoctone. Azioni per gran parte bloccate da direttive comunitarie che non tengono conto di un approccio scientifico al problema, metodo citato dalla stessa Viceministro per assicurare azioni concrete ed esaustive rispetto alla materia ambiente. Domande di carattere più marcatamente tecnico attinenti il mondo rurale sono poi state poste dagli operatori agricoli presenti, guidati da Marco Lorenzonetto, presidente dell’Associazione Sincero, per le produzioni di qualità, sostenibili, da colture rispettose dell’ambiente, biologiche e non solo. Marco, presente assieme al padre Guido, con gli altri imprenditori agricoli ha parlato tra l’altro dei problemi causati dalla siccità in particolare sulle terre rivierasche e i corsi d’acqua dell’area, sui quali incide la risalita dell’acqua salina del mare e della laguna lungo fiumi e canali dai quali l’agricoltura dovrebbe attingere la risorsa idrica per le pratiche irrigue. Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine ha chiesto infine al Viceministro Gava la condivisione, accordata, dei contenuti del progetto di riconoscimento della Riviera friulana, il territorio situato tra i fiumi Tagliamento e Isonzo e la linea delle risorgive e il litorali, tra i beni immateriali definiti dall’organizzazione mondiale ‘Patrimonio dell’umanità’. L’iniziativa della D’Aronco, che vede capofila l’Associazione culturale La Riviera friulana e il Club per l’UNESCO di Udine era stata suffragata dal dono, da parte di Morandini alla Gava del suo libro ‘La Riviera friulana’, edito nel 2005, la fonte del movimento rivierasco. Il Viceministro Vannia Gava ha apprezzato i contenuti della riunione, ribadendo l’imprescindibilità, al fine di ottenere i migliori risultati dalle iniziative del Governo che sono state condivise dai presenti, di sostenere campagne informative e formative della popolazione in materia di rifiuti, ma anche su altre tematiche, quali, tra le altre, il contenimento energetico e le soluzioni sostenibili percorribili, la mobilità sostenibile, un utilizzo corretto delle risorse idriche disponibili. ![]() da sinistra: il giornalita Minnucci, il pizzaiolo D’Intino, lo chef Strizzi , il giornalista Fioriti Si è tenuto, presso la pizzeria “Made in Italy”, ubicata in Via M. Serio 18 in Villa Reia di Cepagatti (PE), il Premio “Pizzaiolo dell’Anno”, assegnato annualmente da un’apposita giuria formata dal gruppo di giornalisti enogastronomici UNARGA della FNSI. Su iniziativa del giornalista enogstronomico ARGA Abruzzo Paolo Minnucci, con il patrocinio regionale e nazionale del gruppo giornalistico specializzato, in giuria erano altresì presenti: Donato Fioriti (Segretario Nazionale Aggiunto UNARGA-FNSI), lo Chef Santino Strizzi (Vice Presidente Cuochi D’Abruzzo), Franca Rame (attrice), Annamaria Acunzo (Sommelier FIS e dirigente Cipas A.P.S.), Camillo Sborgia (Assessore del Comune di Cepagatti), Monica Ciuffi (consigliere comunale di Cepagatti), Valerio Basilavecchia (barzellettista), Renato Martelli (dirigente Associazione Italia/Israele di Pescara), la fotografa Vania D’Anastasio. Il Premio è stato assegnato al pizzaiolo Angelo D’Intino, già campione mondiale nel 2019 a Salsomaggiore (Parma) con la pizza “Made in Italy”. Il presidente di Giuria Donato Fioriti ha sottolineato l’arte culinaria di D’Intino “capace di saper coniugare la tradizione con l’innovazione”; lo chef Strizzi ha chiosato: “quando non si sentono i grill serali dopo aver degustato una buona pizza, vuol dire che è stata realizzata a regola d’arte e con prodotti genuini di qualità, come nel caso di Angelo D’Intino”. Al termine, la registrazione della puntata TV “L’appetito viene parlando” condotto da Paolo Minnucci, ospite Donato Fioriti. |