Il pianeta vino analizzato da diversi punti di vista per comprenderne la valenza, il ruolo nella società moderna, la funzione, i costi e benefici attuali, con analisi che partono anche da lontano, dalla notte dei tempi, seguendone il percorso evolutivo compiuto in questi decenni anche nel Friuli Venezia Giulia, ascoltando le diverse posizioni di rappresentanti del mondo della ricerca, studiosi, analisti, economisti, enologi, produttori, nutrizionisti, esponenti dell’universo culturale e giornalisti.
È questo, in sintesi, il contenuto dell’incontro di approfondimenti e formativo organizzato dall’Associazione culturale La riviera friulana e dall’Associazione regionale della Stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine all’Azienda agricola Brojli, della Famiglia Clementin, ad Aquileia. Come ha ricordato il presidente della Riviera friulana e di ARGA FVG, Carlo Morandini, che ha condotto il dibattito, il vino è nuovamente sotto attacco visto che in alcuni Paesi, dal Canada all’Irlanda, è stato imposto di apporre sulle etichette delle bottiglie una frase che richiama l’attenzione sui rischi per la salute derivanti dalla sua assunzione. Il vino, a memoria d’uomo, rappresenta un elemento indissolubile della buona tavola, ma è anche il pretesto per suggellare incontri, momenti felici, successi, amicizie, completare occasioni conviviali. Fa anche parte del costume e della cultura dei popoli occidentali. Gli antichi, ha ricordato la scrittrice Rosinella Celeste Lucas, lo identificavano in figure divine, come Bacco, Dioniso, Demetra, mentre innumerevoli artisti gli hanno dedicato quadri e opere, scritti e prosa. Ma anche poesie, come la stessa Rosinella Celeste che ha raccolto nel libro ‘Vin, amore e poesie’, vino, amore e poesia, scritto in italiano e in lingua friulana, brevi ma intense liriche dedicate ai vini da vitigni autoctoni friulani. Claudio Lucas, nutrizionista, ha parlato dei rischi che può generare una tendenza proibizionista, e si è rifatto a esempio alla Cultura Wok, che per imporre una teoria o una visione cerca dapprima di instillare dei dubbi, quindi cita esempi probatori per poi negare l’evidenza di fatti reali affermando verità diverse.
Lucas, soffermandosi sul tema dell’incontro e per evidenziare i cambiamenti di costume e degli orientamenti culturali, ha ricordato che nel 2010 nei corsi di nutrizionismo e di educazione alimentare veniva portata a esempio una piramide alimentare allora riportata sui libri di testo. In cima alla quale c’era il vino perché era ritenuto componente ineludibile della dieta quotidiana, mentre oggi, invece, ne sono messi in risalto valori negativi. Per Nicola Fiotti, Docente di nutrizione all’Università di Trieste, il vino è una bevanda alcolica che va assunta con consapevolezza, come tutti gli alimenti, liquidi e solidi, che se ingeriti senza misura possono generare effetti dannosi. Il vino è da decenni un fattore determinante dell’economia rurale, nei settori della enogastronomia, della ristorazione, turistico, e come ha ricordato Rodolfo Rizzi, enologo, da tempo considerato tra gli esperti del mondo enoico, ciononostante viene preso di mira periodicamente da organismi comunitari o correnti di pensiero, oppure finisce al centro di polemiche e di decisioni avverse o negative. Per quanto riguarda specificamente il Friuli Venezia Giulia, Rizzi ha infatti ricordato le questioni del Tocai, vitigno autoctono assegnato a un altro Paese da una determinazione Ue che riconosce ufficialmente le denominazioni assimilabili a realtà omonime presenti sul territorio. Diversa, ma non meno rischiosa per gli effetti sull’economia locale è stata la vicenda del Prosek, un vino prodotto in altri Paesi che però per assonanza rischiava di prendere il posto nell’immagine collettiva del Prosecco, ‘carta’, quest’ultima, giocata di recente e rivelatasi vincente per l’economia vitivinicola veneta e friulana. Un’opportunità, che però al momento della costituzione della Doc interregionale tra FVG e Veneto non fu colta pienamente dai viticoltori friulani.
Oggi il successo del Prosecco conferma l’avvedutezza delle scelte attuate. Occasioni trascurate, perse, non opportunamente colte, che come ha messo in luce il segretario generale dell’UNARGA, l’Unione nazionale delle ARGA, Gian Paolo Girelli, presente con il presidente regionale Morandini assieme al vicepresidente di ARGA FVG, Claudio Soranzo, provocano effetti negativi non meno nefasti di quanto generato dall’italian sounding. Si tratta dell’utilizzo di denominazioni copiate da quelle di prodotti di successo italiani regolarmente registrati con l’obiettivo di sfondare sui mercati internazionali. Il fenomeno ‘italian sounding’, ha insistito Girelli, provoca all’Italia la perdita di 100 milioni di euro l’anno del Pil che sarebbe generato dalla stessa quantità di prodotti se fosse regolarmente realizzata nel nostro Paese. Ecco, dunque, che una scelta vincente per sconfiggere frodi, sofisticazioni, l’introduzione di metodi di classificazione degli alimenti che mistificano la valenza dei prodotti agroalimentari danneggiando la percezione dei valori nutritivi e della salubrità, come il metodo Nutri-score, le etichette a semaforo evocate in precedenza da Rodolfo Rizzi, e i cibi sintetici, è la valorizzazione dei prodotti locali, delle tipicità, dell’identità del territorio che si concretizza e si tramanda anche attraverso il cibo. Lo ha ribadito Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine, ricordando che la Dieta mediterranea è stata riconosciuta tra gli elementi Patrimonio dell’umanità in quanto ne sono stati statisticamente dimostrati i valori salutistici. Valori alla base del percorso di crescita interpretato dal sistema enologico del Friuli Venezia Giulia e del Nordest, e che secondo Franco Clementin, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia FVG) e ospite della serata, sono attestati sul territorio del quale anche il vino è l’espressione, ed è la sintesi delle tradizioni e della cultura locali. Lo testimonia l’interesse manifestato dai degustatori, dagli appassionati, dagli enoturisti che arrivano anche da lontano, a partire dalla primavera anche dall’Austria lungo le piste ciclabili, per raggiungere Grado, Lignano, la Riviera friulana, le altre ricchezze e attrattive del Friuli Venezia Giulia. Attrattive uniche tra le quali vi sono i siti riconosciuti dall’UNESCO ‘Patrimonio dell’umanità’, tra i quali c’è Aquileia. Essi colgono le proposte enologiche di pregio di un territorio sul quale il vino viene pro dotto fin dall’epoca degli antichi romani. Un prodotto che oggi è divenuto uno dei biglietti da visita di pregio della nostra terra, delle sue attrattive, della stessa comunità che l’ha saputa sviluppare e far apprezzare da turisti che vi arrivano da diverse parti del mondo. Nel corso della serata è stata anche citata la Carta FVG, il documento congiunto adottato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sostenuto anche da ARGA FVG, che è stato fatto condividere dl Presidente, Piero Mauro Zanin dalla Conferenza nazionale dei Consigli regionali.
ARGA FVG, ha ricordato in conclusione il presidente Morandini, già oltre due mesi fa ha adottato un proprio documento a sostegno delle campagne di contrasto agli attacchi perpetuati alle tipicità e alle produzioni identitarie locali, contro l’adozione del metodo ‘nutri-score’, le etichette a semaforo per i prodotti agroalimentari, contro l’utilizzo dei cibi sintetici e per la difesa della salvaguardia dei prodotti locali di qualità. Prodotti, dei quali il FVG e l’intero Paese sono ricchi: essi rappresentano oramai un biglietto da visita di eccellenza dei territori di provenienza.
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A sx il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, i vertici di ARGA Fvg e il segretario generale di UNARGA Gian Paolo Girelli
Un incontro informativo interessante e proficuo, quello tra il Viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava, e i vertici di ARGA FVG e di UNARGA assieme a una rappresentanza degli operatori agricoli della Riviera friulana, svoltosi a Latisana (Ud) all’azienda Lorenzonetto Cavalier Guido, l’imprenditore rivierasco tra i pionieri dello sviluppo rurale dell’area.
Il viceministro era stato invitato da ARGA FVG alla riunione organizzata dall’Associazione culturale La Riviera friulana con il supporto del Club per l’UNESCO di Udine e la collaborazione di UNARGA (Unione nazionale delle ARGA), per conoscere le posizioni del Governo, le scelte e le prospettive per la tutela, ma anche la valorizzazione e fruizione dell’ambiente, nel Friuli Venezia Giulia, e non solo, e nell’area alla quale fanno riferimento le grandi realtà turistiche di Lignano Sabbiadoro, Grado e Bibione, nel vicino Veneto orientale, ovvero la Riviera friulana. Priorità, nell’esauriente dibattito con l’onorevole Gava, condotto dal presidente dell’Associazione La Riviera friulana e di ARGA FVG, Carlo Morandini, è stata data alle ultime novità in materia di mobilità elettrica che avrebbero potuto interessare anche la lavorazione delle campagne. Accanto alla determinazione del Governo che è valsa il ritiro da parte della Ue del divieto alla produzione dei motori termici a partire dal 2035, la Viceministro si è detta molto interessata alla diffusione dei bio-carburanti per motori endotermici a zero emissioni, i primi esemplari dei quali sono già stati messi su strada dalla Iveco, ricordando che il monopolio delle materie prime necessarie per la realizzazione delle batterie per auto elettriche è in mano all’economia cinese. L’onorevole Vannia Gava, sollecitata dal Segretario generale UNARGA, Gian Paolo Girelli, si è confermata anche a favore della diffusione dei termovalorizzatori a zero emissioni, finanziabili con risorse nazionali, per fare dei rifiuti non più un problema bensì una risorsa anche in termini di occupazione, scongiurando quel ‘turismo dei rifiuti’ che oggi vale 1 milione e 300 mila tonnellate di materiale trasportato ogni anno all’estero, con costi enormi e rischi per l’ambiente.
Parlando di inquinamento, Gava ha colto lo spunto dal citato traffico di Tir e treni carichi di rifiuti per ricordare che comunque l’Europa è causa soltanto per il 7,8 % dei gas che possono incidere sul clima, ma paga decisioni causate da realtà ben più inquinanti. Il Governo, ha soggiunto, ha all’attenzione anche la crisi idrica, e sta valutando soluzioni tecnologiche d’avanguardia, che non ha mancato di descrivere. Mentre la Regione FVG, rappresentata dal Presidente della 1. Commissione Attività produttive, e agricoltura, Alberto Budai, che accompagnava l’esponente del Governo, ha stanziato somme cospicue per la realizzazione di invasi per la raccolta di acqua piovana, alcuni già operativi. Altre domande sono state poste dal presidente onorario di ARGA FVG, Amos D’Antoni, e dal vicepresidente, Marco Buzziolo, che da esperto del mondo faunistico-venatorio ha sollecitato il Viceministro sulle azioni che vanno intraprese per il contrasto alle specie animali aliene invasive e infestanti, fonte di danni all’ambiente, anche rurale, e alle specie autoctone. Azioni per gran parte bloccate da direttive comunitarie che non tengono conto di un approccio scientifico al problema, metodo citato dalla stessa Viceministro per assicurare azioni concrete ed esaustive rispetto alla materia ambiente. Domande di carattere più marcatamente tecnico attinenti il mondo rurale sono poi state poste dagli operatori agricoli presenti, guidati da Marco Lorenzonetto, presidente dell’Associazione Sincero, per le produzioni di qualità, sostenibili, da colture rispettose dell’ambiente, biologiche e non solo. Marco, presente assieme al padre Guido, con gli altri imprenditori agricoli ha parlato tra l’altro dei problemi causati dalla siccità in particolare sulle terre rivierasche e i corsi d’acqua dell’area, sui quali incide la risalita dell’acqua salina del mare e della laguna lungo fiumi e canali dai quali l’agricoltura dovrebbe attingere la risorsa idrica per le pratiche irrigue. Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine ha chiesto infine al Viceministro Gava la condivisione, accordata, dei contenuti del progetto di riconoscimento della Riviera friulana, il territorio situato tra i fiumi Tagliamento e Isonzo e la linea delle risorgive e il litorali, tra i beni immateriali definiti dall’organizzazione mondiale ‘Patrimonio dell’umanità’. L’iniziativa della D’Aronco, che vede capofila l’Associazione culturale La Riviera friulana e il Club per l’UNESCO di Udine era stata suffragata dal dono, da parte di Morandini alla Gava del suo libro ‘La Riviera friulana’, edito nel 2005, la fonte del movimento rivierasco.
Il Viceministro Vannia Gava ha apprezzato i contenuti della riunione, ribadendo l’imprescindibilità, al fine di ottenere i migliori risultati dalle iniziative del Governo che sono state condivise dai presenti, di sostenere campagne informative e formative della popolazione in materia di rifiuti, ma anche su altre tematiche, quali, tra le altre, il contenimento energetico e le soluzioni sostenibili percorribili, la mobilità sostenibile, un utilizzo corretto delle risorse idriche disponibili.
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Successi per i due concorsi gastronomici lanciati dall’Associazione Provinciale Cuochi Latina e dall’Unione Regionale Cuochi Lazio, in occasione della Festa Nazionale del Cuoco che si è celebrata come tradizionalmente ogni anno presso l’Istituto alberghiero “Angelo Celletti” di Formia.
Ospiti d’eccezione della giornata promossa e organizzata dal Presidente dell’APCL Luigi Lombardi e dal Presidente dell’URCL Alessandro Circiello, sono stati il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, l’Assessore regionale all’agricoltura Enrica Onorati e il Presidente dell’ARGA Lazio Roberto Ambrogi, vice presidente UNARGA, che nei loro messaggi d’augurio hanno voluto sottolineare quanto la figura del cuoco sia fondamentale per la promozione del migliore made in Italy. Soddisfazione espressa anche dai presidenti delle delegazioni provinciali della Federazione Italiana Cuochi, Elia Grillotti (Rieti), Antonio Cristini (Frosinone) e Donato Savino (Roma), concordi nel dire quanto questo genere di iniziative possano essere d’aiuto per confrontarsi tra colleghi e riprogrammare anche il modo di approcciarsi ad una clientela sempre più attenta alla qualità e alla provenienza delle materie prime impiegate nella composizione delle ricette.
La kermesse presentata dalla giornalista Tiziana Briguglio, vice Presidente di ARGA Lazio, ha visto la giuria tecnica composta dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi aggiudicare la medaglia d’oro in entrambe le competizioni, per la categoria allievi, all’alunno dell’Istituto Alberghiero “Angelo Celletti” di Formia, Matteo Lombardi, autore del piatto: “Filetto di baccalà coperto da polvere di lattuga di mare, moussline con spuma al vino, terrina di acqua di piselli e sedano rapa, cetriolo marinato, crema di caprino e insalatina di puntar elle romane, finocchio e ravanelli”.
Migliore Lady chef è risultata invece la reatina Krizia Girolami che con il “mantecato sabino” si è aggiudicata la possibilità, insieme a Matteo Lombardi, di rappresentare la regione Lazio ai Campionati della Cucina Italiana che si terranno a Rimini dal 19 al 22 febbraio prossimo. Secondo posto nel concorso regionale per la studentessa romana Ilaria Casoli, brava nel saper interpretare il “Filetto di baccalà profumato al timo con cartelletta di ricotta, gelè di patate tornite e broccolo romanesco”. A conquistare il podio, per i professionisti, lo chef Elia Perrelli, di Frosinone, con gli “Gnocchi di ricotta, fondentedi zucchine e pecorino croccante”, seguito al secondo posto da Alessandro Fiorletta, di Frosinone, con lo “Spaghettone acqua e farina con cannellini, pezzogna,calamari, bottarga e gambero rosso”. Per il concorso provinciale “Piatto Tipico Pontino” – categoria Allievi – secondo classificato è stato Gennaro Ferrara con il “Baccalà a vapore con terrina di avocado, barchetta di pomodoroe robiolaaccompagnato da Sandwich di baccalà mantecato con spumaal prosecco”. A vincere, per i professionisti, Salvatore Franzino con le sue “Ali in verde”. Medaglia d’argento invece per la Lady chef pontina Maria Nasso con “Il bello, il buono e il candito”.
Alla giovane promessa Matteo Lombardi anche il Premio della Critica assegnato da una speciale giuria composta da esperti del settore e giornalisti pure alla lady chef di Tarquinia Vittoria Tassoni, autrice del Tortello di broccolo e melangola in guazzetto.
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da sinistra: il giornalita Minnucci, il pizzaiolo D’Intino, lo chef Strizzi , il giornalista Fioriti
Si è tenuto, presso la pizzeria “Made in Italy”, ubicata in Via M. Serio 18 in Villa Reia di Cepagatti (PE), il Premio “Pizzaiolo dell’Anno”, assegnato annualmente da un’apposita giuria formata dal gruppo di giornalisti enogastronomici UNARGA della FNSI. Su iniziativa del giornalista enogstronomico ARGA Abruzzo Paolo Minnucci, con il patrocinio regionale e nazionale del gruppo giornalistico specializzato, in giuria erano altresì presenti: Donato Fioriti (Segretario Nazionale Aggiunto UNARGA-FNSI), lo Chef Santino Strizzi (Vice Presidente Cuochi D’Abruzzo), Franca Rame (attrice), Annamaria Acunzo (Sommelier FIS e dirigente Cipas A.P.S.), Camillo Sborgia (Assessore del Comune di Cepagatti), Monica Ciuffi (consigliere comunale di Cepagatti), Valerio Basilavecchia (barzellettista), Renato Martelli (dirigente Associazione Italia/Israele di Pescara), la fotografa Vania D’Anastasio.
Da sinistra: Barbara Di Marco, Donato Fioriti, Annamaria Acunzo
Il Premio è stato assegnato al pizzaiolo Angelo D’Intino, già campione mondiale nel 2019 a Salsomaggiore (Parma) con la pizza “Made in Italy”. Il presidente di Giuria Donato Fioriti ha sottolineato l’arte culinaria di D’Intino “capace di saper coniugare la tradizione con l’innovazione”; lo chef Strizzi ha chiosato: “quando non si sentono i grill serali dopo aver degustato una buona pizza, vuol dire che è stata realizzata a regola d’arte e con prodotti genuini di qualità, come nel caso di Angelo D’Intino”.
Al termine, la registrazione della puntata TV “L’appetito viene parlando” condotto da Paolo Minnucci, ospite Donato Fioriti.
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da sinistra – Donatella Cinelli Colombini – Presidente Uscente – Antonietta Mazzeo – nuova Consigliera eletta – Daniela Mastroberardino – nuova Presidente
di Antonietta Mazzeo, giornalista ARGA Emilia Romagna
Daniela Mastroberardino, di Atripalda (Avellino), è la nuova Presidente dell’ Associazione Nazionale Le Donne del Vino. E’ stata eletta il 10 gennaio 2023 nella sede di Milano nel corso della riunione di consiglio aperta dalla Presidente uscente Donatella Cinelli Colombini e alla quale hanno partecipato anche le altre consigliere elette: Marilisa Allegrini, Pia Donata Berlucchi, Antonietta Mazzeo, Antonella Cantarutti, Marianna Cardone, Cristiana Cirielli, Paola Longo, Carol Martino, Dominique Marzotto, Francesca Poggio e Jenny Viant Gomez e i Probiviri Michela Guadagno (sommelier, Campania), Elena Tessari (imprenditrice, Veneto), Romina Togn (imprenditrice, Trentino). Donatella Cinelli Colombini ha ringraziato la segreteria e lo staff della comunicazione, le consigliere, le delegate regionali e le commissioni per il lavoro svolto con un forte spirito di squadra che ha contribuito a dare un forte valore aggiunto a tutto il settore vitivinicolo italiano, promuovendolo a livello nazionale e internazionale.
Appena eletta, Daniela Mastroberardino ha dichiarato di voler lavorare in continuità con chi l’ha preceduta in 35 anni di attività valorizzando i talenti di ogni consigliera e di ogni socia. Ha confermato tre vice Presidenti nelle persone di Francesca Poggio (Piemonte, vicaria), Marianna Cardone (Puglia) e Paola Longo (Lombardia). Le altre regioni rappresentate in Consiglio sono il Veneto con Marilisa Allegrini, il Friuli Venezia Giulia con Antonella Cantarutti e Cristiana Cirielli, l’Emilia Romagna con Antonietta Mazzeo, associata ARGA/UNARGA, la Basilicata con Carol Martino, la Sicilia con oDominique Marzotto, l’Abruzzo con Jenny Vian Gomez. Dalla Lombardia viene anche Pia Donata Berlucchi. Daniela Mastroberardino, amministratore e export manager di Terredora, è stata anche, dal 2012 al 2015, Presidente nazionale del turismo del vino.
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La Sindaca di Cavallino Roberta Nesto tra gli operatori premiati a Stoccarda
Cavallino-Treporti si conferma capitale europea dell’open air. Un turismo che predilige la vacanza all’aria aperta associata all’esperienza nel territorio, come hanno potuto verificare i giornalisti partecipanti, nel mese di ottobre 2022, all’Assemblea del Network dei giornalisti agroalimentari europei e al Congresso di UNARGA, i giornalisti agroambientali italiani della FNSI.
«Il settore del turismo è ripartito. L’estate 2022 ha portato grandi soddisfazioni al territorio e ci ha dato la possibilità di analizzare questa stagione con quella del 2019, ultimo anno di attività turistica prima del Covid-19. Secondo i dati dell’imposta di soggiorno, che registra solamente le presenze paganti da maggio a settembre, Cavallino-Treporti ha incassato 4 milioni 450 mila euro – affermano la Sindaca Roberta Nesto e l’Assessore al turismo Alberto Ballarin –. L’elemento però che ci differenzia rispetto al passato è che gli ospiti hanno scelto la nostra località con numeri importanti anche nei mesi dell’“altra stagione”, ovvero nella primavera, a settembre ed ottobre. In particolare, comincia ad essere di rilievo il mese di settembre, con oltre 860 mila presenze, registrando, per il medesimo periodo del 2019, un aumento di 160 mila presenze nelle diverse strutture ricettive. Lavorare quindi su un’offerta completa del territorio di Cavallino Treporti è l’elemento in più che possiamo offrire. Le esperienze naturalistiche, sportive, l’enogastronomia e l’appeal della Laguna (Patrimonio UNESCO) enfatizzato dalla pista ciclopedonale sull’acqua più lunga d’Europa, sono elementi in più su cui dobbiamo puntare, facendo squadra con tutti, sia pubblico che privato, perché i nostri cittadini possano beneficiare di lavoro, benessere e di nuove prospettive».
I prodotti agricoli della laguna
Un’occasione per ribadire il valore del turismo e i risultati della ripartenza è stata la fiera di Stoccarda, appuntamento fisso per la quale la delegazione di Cavallino-Treporti è stata presente per ritirare i riconoscimenti assegnati dal Club Automobilistico Europeo ADAC che, come ogni anno, invia i propri ispettori nei campeggi di tutta Europa per verificarne la qualità. Spetta poi a una giuria internazionale di 40 esperti selezionare i candidati a ricevere l’Award, valutati nelle quattro aree di sostenibilità e consapevolezza ambientale, innovazione e progresso, cambiamento demografico e accessibilità, nonché nell’ADAC Camping Booking Award.
Tra le nomination dei campeggi di Francia, Italia, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Austria, Danimarca, Grecia, Lussemburgo, Portogallo, Svezia, Svizzera, Ungheria, spicca per l’Italia con Cavallino-Treporti e le sue 10 strutture ricettive che anche quest’anno si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento “ADAC Superplätze”. Un numero impressionante se si considera che a livello nazionale sono 41 le strutture premiate, ponendo l’Italia al 2° posto in Europa dopo la Francia (57 Superplätze), e 1/4 dei premiati sono a Cavallino-Treporti.
«Si tratta di un importante riconoscimento – commentano Paolo Bertolini e Francesco Berton, presidenti rispettivamente del Consorzio Parco Turistico di Cavallino-Treporti e di Assocamping – che testimonia come gli investimenti delle strutture ricettive, che non si sono mai fermati, abbiano puntato all’innovazione e alla sostenibilità, avendo saputo gestire bene immagine, reputazione e notorietà su tutte le piattaforme, completando così il nostro prodotto. Per i campeggi di Cavallino-Treporti è stata quindi una stagione di ripartenza, ricca di soddisfazioni che ha visto un grande numero di ospiti affluire dalla primavera, in particolare da Pentecoste, toccando il tutto esaurito fino a fine agosto. Anche settembre e la prima metà di ottobre hanno riservato agli operatori grandi soddisfazioni e le strutture si stanno già preparando ad accogliere al meglio gli ospiti del 2023. Il 2022 ha segnato quindi un record storico per la località che, secondo i primi dati di Regione Veneto, ha visto abbondantemente superare i 6,56 milioni di presenze.
Queste le strutture premiate: Camping Village Garden Paradiso, Sant’Angelo Village, Camping Europa Village ,Union Lido Vacanze, Camping Village Cavallino, Camping Enzo Stella Maris, Camping Ca’ Pasquali Village, Camping Village Mediterraneo, Camping Village Dei Fiori, Camping Village Marina di Venezia.
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Tutto pronto per la Festa Nazionale del Cuoco che il 16 gennaio 2023 vede riunirsi a Formia, presso l’Istituto alberghiero “Angelo Celletti”, le berrette bianche iscritte alla Federazione Italiana Cuochi che operano nella provincia di Latina e nella regione Lazio, sfidarsi ai fornelli per contendersi il podio della XXIV edizione del concorso provinciale “I Piatti tipici Pontini” e della XIV competizione regionale “La Cucina Laziale rivisitata in chiave moderna”.
L’evento promosso dall’Associazione Provinciale Cuochi Latina con la collaborazione dell’Unione Regionale Cuochi Lazio in occasione delle celebrazioni per San Francesco Caracciolo, protettore della categoria, vedrà anche lo svolgersi del convegno: “Lo chef tra salute e sostenibilità. La valorizzazione turistica dei territori attraverso i prodotti agroalimentari tradizionali”, moderato dalla vicepresidente dell’ARGA Lazio Tiziana Briguglio.
L’incontro in programma alle ore 10:30 presso la Sala Conferenze del Celletti, si aprirà con i saluti istituzionali della Dirigente scolastica Monica Piantadosi, del Presidente dell’URCL Alessandro Circiello e del Presidente dell’APCL Luigi Lombardi. Seguiranno le relazioni del docente di scienze dell’alimentazione Giuseppe Nocca, della nutrizionista Maria Solis, della storica del’alimentazione Anna Maria Masci, della divulgatrice scientifica Tiziana Zottola e della sommelier Leonilde Ciufo, insieme per sottolineare quanto la conoscenza di tutto ciò che si porta sulla tavola possa contribuire non solo al benessere della persona e dell’ambiente, ma soprattutto allo sviluppo economico e turistico delle realtà locali.
Sottolineare l’attenzione e i doveri di cui lo chef si deve investire per non deludere le aspettative di una società sempre più attenta alla territorialità, sostenibilità e salubrità degli alimenti partendo proprio dalla tipicità delle materie prime impiegate nella composizione delle diverse ricette, sarà anche quanto saranno chiamati a fare gli chef professionisti e gli allievi in competizione nei due concorsi che negli stessi momenti si svolgeranno nelle cucine del prestigioso istituto formiano. A decretare i migliori concorrenti in gara, una giuria composta dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi chiamata a valutare: mise en place e pulizia, preparazione professionale, servizio, prevenzione dei rifiuti e sostenibilità, aspetto estetico e gusto. In palio per i vincitori, oltre al tradizionale trofeo, la possibilità di poter rappresentare la Regione Lazio ai Campionati della Cucina Italiana che si svolgeranno a Rimini dal 19 al 22 febbraio prossimi.
La Festa Nazionale del Cuoco in programma a Formia, è un evento patrocinato dalla Provincia di Latina e dall’ARGA Lazio. Media Partner: Mediaquattro e Radio Show Italia
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di Fabrizio Stelluto, Presidente ARGAV e Vice vicario UNARGA
“Come qualsiasi bilancio a lungo in deficit, anche quello idrologico è ormai pregiudicato ed il riequilibrio non può prescindere da importanti interventi esterni”: a fare il paragone è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica l’impossibilità di recupero con gli attuali apporti pluviali.
L’esempio più evidente sono i grandi laghi del Nord (la più grande riserva idrica del Paese), tutti sotto media e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore a quella del Gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa, figlia dell’anno più caldo di sempre in Italia (Nord +1,37°; Centro +1,13°; Sud +1° rispetto alla media): lago Maggiore 18%; lago d’Iseo 20,7%; lago di Como 23,5%; lago di Garda 36,4%. “E’ ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno: dai laghetti alla bacinizzazione, dalle aree di espansione al riutilizzo di cave abbandonate – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Questo va affiancato ad una costante ricerca nell’ottimizzazione irrigua, senza dimenticare l’efficientamento delle reti idriche, nè le possibilità di utilizzo delle acque reflue.”
“Rilanciando un nostro slogan, vogliamo ricordare, ad un’opinione pubblica e ad una politica distratte, che il cibo è irriguo e che la qualità del made in Italy, ma anche la sovranità alimentare, dipendono dalla disponibilità d’acqua. Questo lo diciamo all’inizio di un’annata che, allo stato attuale, si annuncia idricamente più difficile del già complesso 2022, soprattutto in regioni settentrionali, fulcro dell’economia agroalimentare italiana” conclude il Presidente di ANBI. Nonostante le recenti piogge, il fiume Po ha portata dimezzata a Torino ed è ridotto, lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021, mentre a Pontelagoscuro, nel ferrarese, manca all’appello circa il 30% della portata media ed il livello delle acque è largamente inferiore all’anno scorso (fonte: A.R.P.A.E.). In Piemonte, dove si è registrato un considerevole apporto pluviometrico in Dicembre, i fiumi restano sui livelli 2022 dopo aver toccato portate largamente deficitarie (Varaita:-76%) nelle scorse settimane (fonte: ARPA Piemonte). In Valle d’Aosta, la Dora Baltea ha una portata di circa 24 metri cubi al secondo, largamente superiore alla media storica (mc/sec 5) a conferma di un già avviato scioglimento delle nevi, la cui permanenza al suolo è fortemente condizionata dalle temperature. In Lombardia, dove il manto nevoso è del 43% inferiore alla media ed il fiume Adda permane al minimo dei recenti 6 anni (portata: mc./sec. 90), un dato è clamoroso: le riserve idriche sono inferiori del 45,2% alla media storica e sotto anche a quelle largamente deficitarie del 2022: -1,84% .
Dicembre è stato generoso di piogge anche in Veneto: +35% con record sui bacini del Po (+90%) e del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (+70%). Nonostante ciò, a fine Dicembre, il deficit pluviometrico superava ancora i 90 millimetri con ulteriori ritardi nella ricarica della falda (in gran parte ai minimi storici) e scarsità di risorsa idrica su buona parte dell’alta pianura, dove si sono registrati livelli inferiori ai minimi assoluti rilevati negli scorsi 20 anni. Secondo A.R.P.A. Veneto, occorrerebbero alcuni mesi di precipitazioni sopra la media per riequilibrare il bilancio idrico delle acque sotterranee! Da Ottobre a Dicembre il deficit di precipitazioni nevose è stato del 20% sulle Dolomiti e del 10% sulle Alpi, mentre l’ultima decade di Dicembre ha registrato temperature di 4 gradi superiori alla media. In Liguria, precipitazioni violente, con esondazione del fiume Entella a Chiavari, si sono recentemente abbattute sui territori del Levante fino alla provincia di Genova (mm. 160 di pioggia sono stati registrati a Parana, nello spezzino e nella stazione di Chichero, nel genovese). In Emilia-Romagna, la stessa perturbazione ha comportato un picco di portata per i fiumi nella fascia centrale ed occidentale della regione (Secchia, Enza, Taro, Trebbia), confermandone il regime torrentizio.
In Toscana, l’ondata di maltempo ha colpito in modo violento la Lunigiana e la Lucchesìa (a Stazzema, mm.170 di pioggia nelle 24 ore); i corsi d’acqua, dopo i picchi dei giorni scorsi, stanno lentamente tornando alla normalità. Nelle Marche, da Dicembre i livelli dei fiumi sono scesi in maniera evidente come i volumi trattenuti dalle dighe. In Umbria, i livelli del fiume Tevere sono superiori alla media del periodo, ma il livello del lago Trasimeno, nonostante i circa 130 millimetri di pioggia caduti sulla regione, non riesce a tornare sopra il livello di criticità, in cui si trova da mesi. Nel Lazio, le recenti piogge hanno apportato benefici sia al Tevere che all’Aniene, mentre risultano decrescenti i livelli dei fiumi Liri e Sacco. Esemplare è la condizione di Roma, dove è piovuto il 43,6% della media, ma resta capitale nel “global warming” con 23 eventi estremi, verificati l’anno scorso (79 dal 2010). A Cerveteri, in tutto l’anno, sono caduti 250 millimetri di pioggia (-68% sulla media), pari a quanto accade nelle regioni aride di Nord Africa e Medio Oriente! (fonte: ARSIAL). In Campania, le portate dei fiumi sono in media, ad eccezione del deficitario Garigliano. E’ inferiore, rispetto al 2022, il volume d’acqua, trattenuto negli invasi di Basilicata: -26 milioni di metri cubi; opposta è invece la condizione dei bacini pugliesi: circa 10 milioni di metri cubi d’acqua in più sul già ottimo 2022.
Infine, nei bacini della Sardegna, la risorsa accumulata si attesta oggi su circa 1098 milioni di metri cubi, pari al 60,21% della capacità d’invaso; 12 mesi fa era 83,12%.
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Spettroradiometro Spectral Evolution RS-5400 Ecologia forestale 2022 (Foto Marco Parisi)
di Silvia Ceschini, giornalista ARGAV e responsabile comunicazione Fondazione Mach
Si chiamano High Performance Computer e sono dei sistemi di elaborazione di grande potenza che possono essere utilizzati per ridurre i rischi associati ai cambiamenti climatici. Elaborando dati e producendo previsioni climatiche accurate, consentono una gestione più intelligente e sostenibile delle risorse naturali e del territorio.
Foto di gruppo del Progetto Highlander
In Trentino, ad esempio, questi super-computer sono stati utilizzati dalla Fondazione Mach per monitorare in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento le zone colpite dal bostrico a seguito della tempesta Vaia, ma anche per creare mappe del taglio dei prati e di uso dei pascoli. Usare super-computer per affrontare i cambiamenti climatici è l’obiettivo del progetto europeo Highlander i cui risultati finali sono stati presentati oggi, nell’ambito di un workshop svoltosi alla Fondazione Edmund Mach, partner assieme ad altri otto enti di ricerca e amministrazioni e all’ente coordinatore, il Cineca. Ad aprire i lavori sono stati il prof. Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione FEM e Gabriella Scipione, responsabile della Data Management Analytics area in HPC presso CINECA.
Integrando simulazioni climatiche, osservazioni satellitari e dati di monitoraggio della vegetazione è possibile gestire in modo più intelligente e sostenibile le risorse naturali e il territorio. FEM, in particolare, si è occupata degli impatti del cambiamento climatico sulla gestione dei parchi naturali e sulle azioni da intraprendere per mitigare gli effetti negativi. Secondo Damiano Gianelle, responsabile dell’Unità di Ricerca Ecologia Forestale e coordinatore delle attività FEM per Highlander, l’uso dei super computer permette oggi di elaborare in modo nuovo le grandi quantità di dati disponibili, ottenendo strumenti e applicazioni che possono già essere concretamente utilizzate per la gestione delle risorse naturali. “FEM svolge ricerche sulle interazioni tra vegetazione e clima – spiega Gianelle-. Abbiamo utilizzato il super computer di Cineca per elaborare immagini satellitari al fine di monitorare i boschi in Trentino colpiti dal bostrico, ma anche per creare mappe di taglio dei prati e non da ultimo, mappe di uso dei pascoli da parte dei bovini confrontando le dinamiche annuali con quelle medie del quinquennio precedente per verificare l’intensità di utilizzo delle aree nei diversi anni.
“Abbiamo usato nuovi sensori anche per monitorare in continuo la fisiologia delle piante, in particolare abete rosso e faggio, nel parco di Paneveggio, e sempre in questa area abbiamo mappato le specie forestali e la biomassa dei boschi”. https://highlanderproject.eu
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Il San Daniele prodotto in Italia e nella foto a destra quello di un altro continente
UNARGA ha aderito all’appello dei giornalisti ARGA di Friuli Venezia Giulia perchè i giornalisti specializzati sostengano nella comunicazione le produzioni agroalimentari di qualità, frutto delle peculiarità e delle tipicità, sinonimi di salubrità, espressioni della storia della civiltà contadina delle nostre comunità rurali. “Ci preoccupano – scrive nella nota il Presidente di ARGA FVG Carlo Morandini – l’apertura della UE all’utilizzo di farine di insetti nelle produzioni alimentari, i rischi che stanno correndo i marchi DOP e le denominazioni DOC e DOCG garanzia di certificazioni controllate e di alta qualità”.
Occorre a tutti i livelli mediatici contrastare gli effetti negativi sull’immagine dei nostri prodotti di pregio generata da produzioni realizzate all’estero e che si presentano con le stesse denominazioni che hanno fatto grande l’Italia nel mondo per i prodotti alimentari tipici. E’ il caso del Prosciutto di San Daniele, prodotto anche in un altro continente con la stessa denominazione e con materie prime di quel territorio. Ma i casi sono ormai tantissimi, dal Parmigiano Reggiano al Prosecco. UNARGA sostiene l’iniziativa dei nostri Ministri dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, delle imprese e del Made in Italy e della Salute, che hanno prorogato fino al 31 dicembre 2023 il regime sperimentale italiano sull’indicazione in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, riso, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero caseari. I cittadini, come ha dichiarato il Ministro Lollobrigida, devono poter accedere a informazioni consapevoli, complete e documentate su tutto quello che riguarda la loro alimentazione. Su una sana alimentazione si basa la qualità della vita e la protezione della salute, come dimostra la Dieta mediterranea che tanti ci invidiano.
Noi giornalisti specializzati vogliamo essere in prima linea nelle diverse regioni italiane e anche nei contesti internazionali a riaffermare il valore dell’identità e della qualità.
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